Intervista dinamica qui all'Accademia Euromediterranea... Ci siamo dilettati a chiedere ai nostri studenti ed ex studenti di partecipare all'intervista per Peppe Lorefice, Assistant Designer nientepopodimeno che per Vivienne Westwood!
Iniziamo!?
- Ancora giovanissimo e già lavori per uno dei nomi più importanti del mondo della moda, Westwood. Lavorare da lei è sempre stato il tuo sogno oppure è capitato per caso?
Lavorare per Vivienne Westwood è sempre stato uno dei miei sogni,ma in realtà non è capitato per caso. Iniziai nel 2010 con un tirocinio allo Studio Cataldi di Prato, l’azienda che produce le linee Gold Label e Anglomania, e proprio durante il periodo di stage ho conosciuto Vivienne e suo marito Andreas. Una volta concluso lo stage a Prato, Andreas stesso mi propose di prolungare altri 3 mesi negli Studios di Londra ed è dal settembre 2010, mese di preparazione per sfilata Spring Summer 2011, che non smetto di lavorare per loro.
- Di cosa si occupa esattamente un designer assistant?
Un Assistant Designer si occupa di soddisfare ogni richiesta dei designers per realizzare la collezione, dalla selezione dei tessuti alle prove di stampa, dall’organizzazione dei fitting dei campioni di prova alle comunicazioni con lo Studio Cataldi. In pratica seguo la collezione a partire dalla creazione, passando per la sfilata e la campagna pubblicitaria, ed a volte anche delle vendite.
- Cristina: “Come hai fatto ad arrivare fin lì? Che santi hai pregato? ahahha =) A parte lo scherzo, il fatto di essere siciliano ti ha avvantaggiato oppure svantaggiato?
Sono arrivato qua lavorando sodo tutti i giorni senza mai mollare, rendendomi sempre disponibile per TUTTO, dai caffè alla pulizia; ho iniziato come tuttofare, dalla reception alle fotocopie. Il fatto di essere siciliano non ha fatto mai la differenza all’interno dell’azienda.
- Martina: “Quanto di siciliano metti nel tuo lavoro? Riesci al 100% ad esprimere te stesso?”
Quanto di siciliano metto nel mio lavoro? Nella selezione del pizzo, di sicuro! A parte gli scherzi, all’inizio è stato difficile proporre le mie idee, ma dopo due anni di esperienza ho acquisito più sicurezza, nonchè piu competenza anche in campo tecnico, quindi è venuto molto più facile iniziare ad esprimere le mie idee.
- Serena: "Considerate le evidenti differenze tra il modo di intendere la moda e lo stile sartoriale in Italia e a Londra, come ti sei trovato, inizialmente, a lavorare con la maestra della dissacrazione, nonché dello stile british più eccentrico e trasgressivo? Ha dovuto cambiare qualcosa di sé e del suo stile?"
Dato che sin dai tempi dell'Università compravo e vestivo abiti che molti ritenevano "strani' o "diversi dalla norma" non e' stato poi così difficile adattarmi al suo stile eccentrico e fuori dagli schemi della vita quotidiana, col tempo poi mi è piaciuto sperimentare e cercare di capire il loro diverso modo di approciare alle nuove forme e ai nuovi tagli.
- Lucia: "Da dove trai ispirazione?"
Sia chiaro che io non sono il direttore creativo, ma sono Vivienne e suo marito Andreas che ogni stagione propongono le loro idee ispirate da un libro, un’immagine, o da un artista qulalsiasi. Da lì, io e il resto del team facciamo le nostre ricerche personali per seguire il tema della collezione.
- Morena: "Vivienne, da vicino, è davvero così eccentrica come sembra?"
Pensa al tuo capo di settantuno anni che arriva in ufficio tutti i giorni in bici con le zeppe e i capelli arancioni; beh sì, a volte sembra eccentrica, ma ci fai l’abitudine col tempo e ti rendi conto che il mondo è bello perché è vario e soprattutto che non bisogna mai giudicare il libro dalla copertina!!!
- Annalisa: "Cosa si prova a lavorare per un marchio così importante? Essendo Westwood un icona di creatività e stile trasgressivo, si riesce sempre con facilità a soddisfare le esigenze commerciali dell'azienda?
A volte realizzi l’importanza del marchio per la storia che lo accompagna, che affascina molti giovani che si sentono “diversi”, controcorrente, in altre parole Punks. Il segreto non sta nell’ascoltare le esigenze di mercato, quanto nel creare forme nuove e diverse, mai banali o già viste. La maggior parte delle volte il risultato è premiato se le vendite sono buone, altre volte ti rendi conto che la gente non vuole eccedere tanto o ancora non è pronta a dei cambiamenti drastici.
- Ilaria: "La community LGBT (lesbo, gay, bisex, transgender) è una nuova fetta di mercato molto esigente e dalle idee chiare. Avete mai pensato, visto lo stile stravagante ed estroso di Vivienne, di creare un abbigliamento stile rock per loro, da indossare anche di giorno?
Coco Chanel diceva “La moda passa, lo stile resta”. Come ho spiegato prima ad Annalisa, la diversità sta nel DNA dello stile dell’azienda, che sia punk, rock, bohemien, giorno o sera.
- Come Student Supervisor cosa consiglia ai giovani d’oggi che vogliono intraprendere la via del fashion world? Meglio restare in Italia o scoprire le altre capitali della moda, come Londra, Parigi e New York?
Consiglio a tutti i giovani di studiare seriamente, senza mai sentirsi “stilisti affermati” appena finiti gli studi, ma cominciando a lavorare sodo durante stage o tirocini in aziende. Non si finisce mai di imparare, ed è importante saper apprezzare soprattutto le critiche negative. Consiglio l’Italia per la tradizione sartoriale, ma spingo i giovani a scoprire le altre capitali della moda e viverne gli scambi interculturali e interpersonali.
- Progetti futuri? Pensi di tornare in Italia o di restare nella capitale inglese?
Non chiedermi cosa farò domani. Di solito non faccio progetti a lungo termine, ma prendo al volo le occasioni che mi vengono proposte. Per il momento rimango a Londra, ma già guardo a New York. Se devo tornare in Italia sarà solo per due aziende, ma per il momento, tra fashion showers e capelli platinati, torno solo per le vacanze, e solo in Sicilia per apprezzare al meglio cio che di buono ci offre la nostra terra... arancine e cannoli!!!