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Peppino Impastato: farsa carnevalesca

Creato il 16 gennaio 2012 da Casarrubea

 

Peppino Impastato: farsa carnevalesca

Peppino Impastato davanti a Radio Aut

Nel 1994, quand’ero dirigente scolastico della Scuola Media Statale ‘Giovanni Meli’ di Cinisi, mi occupai di recuperare dei materiali prodotti da Peppino Impastato durante la sua lunga attività culturale e sociale nel suo paese. Tra queste carte ricordo le annotazioni ai telegiornali letti da Peppino durante le sue trasmissioni da Radio Aut, alcuni fogli ciclostilati, parecchie registrazioni, un quaderno scritto dalle sue compagne del gruppo femminile del Circolo di cultura, alcune locandine preparate dallo stesso Impastato per il cineforum e che utilizzai per arredare l’Aula Magna della Scuola media di Cinisi che il Consiglio d’Istituto volle in quell’anno intitolargli. E via di seguito. Quando, nel 1995, lasciai la scuola essendomi trasferito a Palermo, consegnai tutto a Giovanni, il fratello di Peppino, perché  quanto avevo pazientemente raccolto potesse servire per l’istituzione di un eventuale archivio.

 La farsa che riportiamo è soltanto il frammento di un testo più ampio che Peppino raccolse, forse, dall’antica tradizione cinisense. A Cinisi, infatti, il carnevale era molto sentito (e lo è ancora oggi) e Peppino, era particolarmente attratto dai costumi di questa tradizione locale. Il suo rapporto con il carnevale era profondo in quanto coinvolgeva gli individui e la collettività, l’esistenza delle persone, la loro identità. Forse rappresentò per lui il sogno di un mondo diverso. Fatto di colori, allegria, amore, follia. (GC)

RECITAZIONE D’UNA FARSA CARNEVALESCA

DI GIUSEPPE IMPASTATO

1- Cinisi

Sugnu vecchiu e stravacanti,

portu mennuli e limiuna,

li sacchetti su’ vacanti

e li me figghi zucuruna.

 

2- Mafioso

Sugnu Peppi Scicchignola

arrobbu pecuri e viteddi,

portu sempri la pistola

pi chiamari l’ancileddi.

 

3- Prete

Quante volte alle lupare

han risposto le campane!!!

Quante volte all’altare

ho preferito le puttane!

 

4- Possidente

Però Vossia mai mi chiama

pi li cosi divirtenti,

voli sordi e m’alliana

cu paroli prumittenti.

 

5- Studente

Signori miei voi trascendete!

In un mondo ormai corrotto

E’ pur ancor porco il prete!!?

E’ cretino il signorotto!!?

Certo voi non mi vorrete

dare a bere il vostro motto

e son certo che saprete

che dai libri ho il culo rotto.

 

6- Intellettuale

Essere, non essere, cercar d’essere;

questo è il grave trilemma!!!

Saran fonte di benessere

questo e quest’altro stemma?

 

7- Impiegato regionale

Quanto sterco disseccato,

quanto latte di munzione,

ero tutto indaffarato

in quell’opra da garzone.

Mille culi ho già leccato

per trovar sistemazione,

or che ormai son sistemato

cerco qualche distrazione.

 

8- Professore

Sono un grande professore

che di tutto do’ lezione,

centomila e un po’ di cuore

per la prossima elezione.

 

9- Lavoratore

Tu si latru e ‘ngannaturi

si mmischinu e spriparatu,

dài lizioni e cerchi onuri

ma me figghiu fu abbucciatu.

 

10- Mafioso

Stati carmi picciotti!

n’haiu aggrizzatu cosi

cchiù grossi di chisti!

- Maestru un po’ di musica

cossì i picciotti s’hannu

a divertiri e abballamu!!


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