Nell’incavo di mani unite
raccolgo acqua di distillato dolore
per tergermi il cuore.
Negli occhi instillo gocce
di rossi tramonti
dei mille e più sedimentati giorni.
Dolore che più non morde,
nascosto
nelle ore buie della coscienza
si insinua,
ma non pretende
alcuna resa.
Memorie che cristallizzano
i pensieri
a ricordarti chi eri.
Nelle accennate rughe
i miei percorsi,
disattese speranze,
ma anche
raggiunti traguardi.
Un giorno saranno
solchi
a testimoniare
che un segno rimane
per ogni lacrima
o sorriso,
per ciascun pensiero
che ci ha attraversato,
per quante parole
abbiamo pronunciato
o taciuto,
per quali sentimenti
abbiamo covato
o manifestato.
Oggi spalanco le braccia
per comprendere
la vita,
stringerla e amarla
nel nonostante
e nell’incertezza di ogni
istante.
Anna