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Per ballare lo so c'è l'elettroshock

Creato il 17 settembre 2015 da Eraserhead
Per ballare lo so c'è l'elettroshockPerché non ascoltate Flavio Giurato? Sul serio: fatelo! Da non-musicista e da non-cantante mi sono sempre concentrato sulla componente testuale dei brani ed in quelli di Flavio Giurato ecco cosa ho riscontrato: trovo assolutamente dissestante, ma in senso positivo, il suo strutturarsi per lacerti, cosa sono questi strappi così eterogenei ed inconciliabili? C’è smarrimento nell’ascoltare Giurato, ed è quello che voglio più d’ogni altra cosa quando mi rapporto con un manufatto artistico. Io direi di lasciare alla gente ammucchiata sul tappeto rosso dei reazionari la cartapecora degli schemi strofa-ritornello-strofa, leitmotivdell’omino biascicante che idolatrano, io, di contro, scelgo la scossa: tanto è sregolata e lirica la scrittura giuratiana, tanto mi feconda e mi slancia verso congetture trasversali. Ma una tale frammentarietà, narrazione per separazioni, che però si riunisce, con magia, in un Senso interiore che è sempre stato lì dentro e che Giurato uncina, non potrà voler dire qualcosa Signor Salvini? Lei e il Suo limite di stranieri nelle classi? Non sarà mai che la molteplicità è la strada unica e contemporanea per una società moderna? Non sarà mai che la molteplicità è la strada unica e contemporanea per una letteratura moderna? Come Alberto Grifi, come la sua protesi televisiva Blob, come il Pálfi di Final Cut(non visto, ma immagino sia così), la poesia di Giurato è una manifestazione artistica fondata sul frammento, un mosaico folle la cui ricostruzione è dentro di noi, dove già c’era ma senza che venisse mai interpellata. E questo mi fa dire che: state attenti all’Arte amici, l’Arte ci risveglia. 
La scomparsa di Majorana, La tentazione, In caso di cura, Marcia nuziale, La grande distribuzione, Praga, Il tuffatore 

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