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Per chi come me non esiste

Creato il 01 maggio 2013 da Einzige
Per chi come me non esiste
A proposito del gesto di Luigi Preiti:
È una guerra fra poveri (...). Si capiva che era un gesto di rabbia, ma loro non lo sanno, vivono in un mondo loro, non capiscono che poi la gente se la prende con noi che facciamo servizio in strada

E no, non è nessuno che si conosca, almeno dai giornali o dagli organi di regime democratico, ad averlo detto. Non è stato nemmeno l'ennesimo lungimirante lìder della contro-(qualunque cosa vogliate metterci mi va bene). E' stato un carabiniere. Lui, palesemente più lucido della tanto amato e ancora ben pasciuta classe politico-social-divertentistica nostrana. Lui, che tiene il polso della situazione, ché in strada ci scende tutti i giorni a mostrare la faccia. Franceschini, assaltato nel ristorante dove pasteggiava, se n'è accorto: guardate che la politica così ce l'avete insegnata voi, ora non vi stupite e gridate al sacrilegio se quattro cretini (perché, a parer mio, di questo si tratta) si sfogano il rodimento di culo gridando così, manco si fosse allo stadio. Teniamolo a mente che i toni da ultras son quelli che loro stessi usano, come quell'altro indescrivibile di Zaia che pretende il culo della Kyenge perché due immigrati hanno violentato una giovane della sua regione (e mi sembra un esempio abbastanza paradigmatico della cretineria che i votanti mettono al potere).Quand'è che in questo paese la realtà diventerà una cosa seria?Mai, per carità: manteniamoci ai livelli di insana insulsaggine che tanto ci sollazzano.Ma non vorrei perdermi troppo, perché il punto è Luigi Preiti e la strizzata di pepe che ha soffiato dritto in faccia al Problema. Luigi poteva suicidarsi.Poteva immolarsi di fronte all'indifferenza della politica, la quale probabilmente l'avrebbe osannato come un martire della crisi, un eroe che comunica un messaggio ma che intanto è morto, lì giù, sotto i vostri bei palazzi, mentre voi v'affaccendate a sembrare affaccendati. Come i monaci in fiamme, come quel disgraziato che il 18 ottobre 2012, dopo reiterati appelli, non ha trovato altra soluzione che immolarsi.Come i tanti lavoratori che non vedono via d'uscita.Oltre alle morti sul lavoro, c'abbiamo anche le morti per mancanza di lavoro.Solo in questo mondo, solo nell'edulcorato occidente che monopolizza e fagocita e non si fa mancare proprio nulla.
Per chi come me non esiste
Invece Luigi Preiti ha sbagliato tutto.Non è rabbia cieca, non è sparando sui poveri cristi che fanno da scuda alla politica, che s'ottiene qualcosa.E' solo quando anche il celerino, il carabiniere e il poliziotto decideranno d'averne piene le palle di morire per loro, ché non è affatto piegarsi alla regole del gioco. Il gioco del Leviatano aveva promesso pace per tutti i contraenti del patto statale, sia sui confini esterni che all'interno.
GUERRA CIVILE
È questo che si fomenta.Aizzati gli uni contro gli altri, finiremo probabilmente ai minimi termini.Non è giusto.È tutto troppo ingiusto.Ed è l'indifferenza che, prima delle pallottole della disoccupazione dei contratti in nero dello stereotipo, che ci conduce al macello.Educati nella scuola dell'oppressore, abbiamo imparato che non c'è altra strada che amarlo, quest'oppressore in ghingheri che dall'alto fa e disfa a suo piacimento.Luigi Preiti è tutto fuorché uno squilibrato, anzi. Aveva ben chiaro da che direzione era provenuto il treno che l'aveva centrato in pieno.Bisogna tutti stare in campana, ora.Bisogna tutti tenere le orecchie ben aperte e ragionare col cuore, visto che ragionando con l'organo di solito preposto a tal fine s'è prodotto più danni che benefici.

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