Italia, paese di poeti, santi, navigatori e morosi. Lo dice con il sorriso sulle labbra il responsabile di un’associazione di consumatori, evidentemente abituato ad ascoltare storie più o meno tragiche di chi arriva allo sportello, già sommerso dai debiti. Ad Alessandria ci sono molte persone che aiutano i poveri cristi a difendersi, dove possibile, dalle ingiustizie della burocrazia, dalle truffe, e dai prepotenti. Non sono vendicatori mascherati, non si aggirano di notte né saltano di tetto in tetto. Sono le associazioni di consumatori, sempre più attive, vista la crisi. Alcune, legate a sindacati o inizialmente a partiti politici – con determinate caratteristiche si può accedere a finanziamenti regionali – sono presenti da più di vent’anni. Altri, come i “Consumatori nel Mondo”, hanno aperto i battenti da pochissimo. Facendo un giro tra le associazioni, si scopre che gli alessandrini sono letteralmente presi di mira dai broker “porta a porta”, a caccia di contratti da far firmare per le compagnie telefoniche o energetiche. “Sempre più spesso si rivolgono a noi per contratti attivati in forme sempre più scorrette”, conferma Bruno Pasero di Federconsumatori, a cui fa eco Simona Robotti (Ass. Consumatori Piemonte): “E’ capitato che al cambio di società energetica alcuni si siano trovati anche un contratto telefonico nuovo, o una bolletta maggiorata”. Le “furbate” dei promotori sono molte, e spesso traggono in inganno. Ma può capitare, per i contatti telefonici, di capire male o essere ubriacati, in buona fede, dalle parole della suadente operatrice al call center.: “Per tutti i contratti a distanza”, spiega Ernesto Pasquale di Adiconsum, “il consumatore deve sapere di avere 10 giorni per ripensarci, senza motivare alcunché”. Occhio, dunque, a ciò che si firma e a leggere le clausole, anche le più piccole. Gli stranieri potrebbero essere svantaggiati, allora: “Non sono degli sprovveduti”, ammonisce Antonello Bronti (Adoc), “Spesso hanno un livello culturale medio alto, sebbene facciano lavori umili. Imparano più in fretta le norme in materia di consumo, forse per necessità”. Consumatori Piemonte lancia però la provocazione: “Sono molti gli italiani che truffano i romeni”. Se non basta un richiamo scritto a risolvere la questione, ci pensa il Corecom, (Comitato Regionale per le Comunicazioni, organo di consulenza e di gestione regionale), che tutto può o quasi. Ma sono sempre maggiori gli alessandrini con l’acqua alla gola per debiti contratti con finanziarie che, pur di recuperare i soldi, sono pronti ad usare metodi al limite della minaccia: “Spesso intimoriscono e fanno leva sulle paure delle persone, come di perdere i propri beni”, dice Luigi Laratta di Alleanza Consumatori. Di finanziarie senza scrupoli, purtroppo, ce ne sono molte, ma è la “moda” degli acquisti a rate ad aver messo nei guai centinaia di consumatori. Con la perdita del posto e la precarietà in aumento, ci si ritrova a non poter onorare i debiti. Adiconsum punta il dito contro le carte “revolving” specificando che talvolta si vive al di sopra delle proprie possibilità, facendo debiti per pagare altri debiti. Consumatori nel Mondo: “Un giovane ci aveva chiesto aiuto per aver sforato il plafond della carta di credito, ma poi, dopo poco, era di nuovo in rosso”.
Tante le multe contestate. Mario Gatto di Globo Consumatori promette di vincere tutti i ricorsi per autovelox, appellandosi alla mancata taratura annuale, alla segnaletica non conforme alle norme europee: “Ho vinto ricorsi contro i tutor e gli autovelox fissi della Provincia, per le mancate revisioni”, dice, “in più le foto sono ultracontestabili”. Ma altri suoi “colleghi” non ne sono così certi, però. Gli sportelli sono porti di mare, molti entrano per un consiglio, per un contratto che firmeranno, ma la maggior parte lo fanno quando la frittata è fatta: “Ignorare le scadenze o gli avvisi non è mai positivo”, ripetono in coro i difensori dei diritti del consumatore, che hanno dovuto combattere bollette dell’acqua astronomiche per via di un contatore “scrollato” dallo stesso addetto, o presunte truffe ai danni di aspiranti modelle, a cui sono stati chiesti soldi per sfondare nel mondo della moda, o ben altro, per andare avanti nel campo dello spettacolo. E poi tanti truffati on line, da società con sedi nei paradisi fiscali, praticamente impossibile da ricontattare.