Qualche giorno fa ho letto su di una pagina fb amica una breve novella. Mi è piaciuta così tanto che continua a tornarmi in mente.
E così, come spesso succede, anche oggi ho intenzione di parlarvi proprio di quello che mi passa per la testa, quindi parto con il racconto. Naturalmente sarà un po’ rivisitato, insomma, ve lo riporto così come me lo ricordo io. Ma il succo è quello che conta e spero di rendervi almeno quello molto fedelmente!
C’era una volta un monaco buddhista che viveva in un convento insieme ad altri monaci suoi seguaci.
Il monaco predicava il non attaccamento, soprattutto verso le cose materiali. Viveva poveramente di quello che i fedeli generosi donavano in elemosina.
Un giorno, nel paesino vicino al quale c’era il monastero, si svolse un grande mercato in occasione della fiera annuale dell’artigianato.
E questa volta anche i monaci decisero di andare a fare un giretto insieme.
Ebbene, fu davvero un bel pomeriggio, sicuramente insolito per tutti, ma soprattutto per il nostro protagonista.
C’erano diversi padiglioni con oggetti provenienti da varie parti del mondo, ed in ognuno il Maestro si perse per tanto tempo..
La cosa suonò un po’ strana agli altri, cominciarono ad un certo punto ad essere molto perplessi.
Si dissero che quello non poteva essere un comportamento coerente per chi viveva all’insegna della spiritualità e predicava continuamente di non dare alcuna attenzione ed importanza alle cose materiali.
Secondo loro, il monaco non avrebbe dovuto interessarsi minimamente a quegli oggetti.
Ed invece, eccolo lì che a volte li prendeva addirittura in mano per osservarli nei minimi particolari..
Alla fine erano tutti fuori dalla fiera che lo aspettavano.
Qualcuno lo andò a chiamare e non riuscendo a resistere gli chiese: ‘Maestro, noi abbiamo già finito da un pezzo. Ma come mai voi siete così preso da tutti questi oggetti?’
E lui:
‘Sono incantato nello scoprire di quante cose materiali non ho bisogno per essere felice!’
G.