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Da non credere Gianfranco! Sono allibito! Tanto che dirò il contrario della stupenda frase di Menandro, parafrasandola: "Che cosa brutta che è l'uomo quando non è uomo".Mostrerò il documento del dr Minoja ai corsisti e al Direttore della mia Università! E si vedrà. Che livello, che spudoratezza, che bassezza! E questo sarebbe un alto funzionario dello stato! Uno che ci rappresenta con dignità, oculatezza e saggezza! No, questo è il compare di chi parla pubblicamente ed impunemente, con l'arroganza di un satrapo, di 'cialtronerie' e di 'letame'. Caspita, è ormai battaglia, disperatissima, con tiro alla cieca ad alzo zero! Paradossalmente contro uno che non ha neanche fucili di canna per difendersi ed è più piccolo di un moscerino!Forse il garbato funzionario ha ritenuto in cuor suo che tutto quello che ha scritto a degli ignari, con il livello massimo di menzogna, restasse come corrispondenza privata e riservata! Non si spiega altrimenti! A meno che non si debba pensare che la petizione abbia fatto uscir fuori di testa qualcuno! E forse più di uno.Questo è il terzo momento (i primi due li si conosce già), del tutto segreto, di una strategia che è calcolata nei dettagli da tempo nei miei confronti, contro chi andava fermato ed eliminato, quasi fisicamente: gettare fango il più possibile e far intervenire, comunque fosse, i carabinieri! Fango persino (v. la perla del 'sedicente studioso') su quello che sono oggi, che rappresento e che ho rappresentato col massimo dell'onestà e dell'efficienza; fango sulla mia laurea in lettere classiche e archeologia; fango sui miei corsi universitari che sono stati regolarmente approvati dove insegno (leggibili e scaricabili tranquillamente in Internet); fango sugli esami che su di essi, da dieci anni, hanno sostenuto i miei allievi per conseguire una laurea legale; fango sul mio Concorso Nazionale di ruolo nei Licei sostenuto e vinto a Roma (e chi lo vinceva allora?); fango a volontà sugli amici e su tutti coloro che mi avvicinano, che mi circondano, che mi apprezzano; fango sulle mie pubblicazioni, sui miei non pochi libri esito, tra l'altro, di ricerche scientifiche sulla storia della Chiesa in Sardegna; fango su chi solo li recensisce, in qualunque modo; fango sugli editori onesti ( miei amici di merenda), che hanno fatto la storia dell'Editoria in Sardegna;; fango sulle mie partecipazioni a Convegni internazionali organizzati da Istituti scientifici come quelli dell'Istar; fango sui miei Corsi epigrafici biennali fuori Università, liberali, liberi e totalmente gratuiti; fango sulla mia passata vita politica ridotta a lotta sciagurata di mitomani e di folli pericolosi da mettere tutti in galera. Fango, fango e ancora fango. Tanto un po' ne resta. Fango possibilmente coordinato, con parole d'ordine ed un frasario martellante e ossessivo, sempre uguale e preciso a quello inventato ad hoc, a tavolino, dalla conventicola di certi gaddaroballi 'archeologi' e dei loro servitori, di quelli grotteschi che impazzano da qualche anno nei Blog, negli Anti Blog e nei Forum di maggiore gazzarra.; fango sulla mia onestà e sulla mia moralità di cui vado e sono andato sempre fiero per tutta la vita. Fango cioè persino su ciò che è inattaccabile e mai e poi mai raggiungibile. Per consenso, credo, universale.Hai fatto bene a sottolineare quella pazzesca quanto lurida frase, cara Aba, perché essa non può essere che diretta ad uno solo: non si fa il nome ma c'è, chiarissimo, indicato lapalissianamente quanto ipocritamente. E' roba da codice penale, da galera immediata. Un falsario tra i più loschi, un fabbricante di oggetti fasulli, un imbrattatore e deturpatore di nuraghi e di monumenti antichi, un orditore di trame documentarie a uso e consumo di incallito 'fantasioso elucubratore'.Ma ora basta. Satis superque, Altro non dico, perché rischierei di mettermi nello stesso livello del calunnioso, pazzesco, incredibile intervento dell' aggressore. Non serve. Serve altro, si capisce. A qualcuno ancora rude e infantile, la saggezza, l'educazione e la creanza, bisogna farla penetrare, come dicevano gli egiziani, in quell'orecchio che è posto sulla schiena. E non sarò io certo a usare l'attrezzo.Prima però di una certa cosa che prude (e quanto prude!) sarà bene vedere l'ennesimo oggetto falso di cotanto falsario deturpatore e massacratore di macigni: la promessa colomba epigrafica di questa Pasqua, pesante ben 42 chilogrammi. Un macigno appunto. Non di pace purtroppo, per quanto avrebbe voluto esserlo. Sta arrivando.Elì Elì Arbareé! Elì Elì Arbareé!
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