Per questa festa così diversa varie sono le manifestazioni o, purtroppo, il disinteresse di pur chi , qualche anno fa si sentiva italiano senza se e senza ma. Ne parlerò ancora per una simpatica iniziativa locale ma per il mio mezzo secolo e più di vita mi piaceva ricordare agli amici lettori una persona che ha unito noi bambini con i nonni, in gran parte analfabeti.
Mi divertivo, scolaro elementare a far vedere la televisione nel pomeriggio, con queste immagini a mia nonna, che firmava con le croci, pregava il rosario e senza denti , ma ormai con le gengive calcificate, portava sempre con se una crosta di pane e ogni tanto la mordicchiava. Era del 1891…..italiana e basta.
Questa figura è il maestro Alberto Manzi, con i suoi gessi e la sua lavagna a fogli che ormai, sostituita dalle slide di power point, è spesso depositata con vari strati di polvere negli scantinati di qualche locale della pubblica amministrazione.
Non è mai troppo tardi…..per tante cose. Anche di ricordare quello che eravamo, la strada fatta, le tante ingiustizie ma io di essere italiano, nonostante tutto, ne vado fiero.