…facciamo una cosa poco democratica
I membri del Legislativo, scelti dal popolo sovrano, dovrebbero esserne l’espressione. Nel bene e nel male. Poi guardi la Camera e il Senato italiani e ti vien da dire: “Specie nel male, va’”. Ché son pieni di chiaviche umane.
Fra i pochi che non son chiaviche, ci sono i senatori a vita messi lì dal Presidente della Repubblica, calati dall’alto con un atto che è tutto fuorché democratico, sebbene previsto dalla Costituzione:
Art. 59
(…) Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Dei quattro attuali senatori a vita, due sono figure di eccellenza nei rispettivi ambiti, ma soprattutto sono brave persone. Anche nell’interpretazione più restrittiva dell’articolo 59, c’è comunque spazio per un quinto senatore. E Napolitano ancora non ne ha nominato nessuno.
Adesso c’è la possibilità di dare una spintarella a un’altra brava persona, senza dubbio meritevole dal punto di vista scientifico e culturale: Margherita Hack. Bisogna però mettere una firmetta in fondo a una lista di (al momento) quasi 20 mila persone. Di solito, io a queste raccolte di firme non do mai seguito. Però stavolta mi spendo. Voi… beh, fate un po’ voi.