L’analisi delle registrazioni geologiche hanno rivelato sorprendenti risultati, i quali suggeriscono che gli attuali obiettivi per limitare il cambiamento climatico, stabiliti durante gli ultimi negoziati sul clima, non sono sicuri.
Lo studio è stato effettuato dagli esperti sul cambiamento climatico dell’Università di Exeter .
Nel dicembre del 2008 l’UE ha adottato una strategia integrata in materia di energia e cambiamenti climatici, che fissa obiettivi ambiziosi per il 2020.
Lo scopo è indirizzare l’Europa sulla giusta strada verso un futuro sostenibile sviluppando un’economia a basse emissioni di CO2 improntata all’efficienza energetica.
Sono previste le seguenti misure:
- ridurre i gas ad effetto serra del 20% (o del 30%, previo accordo internazionale);
- ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un aumento dell’efficienza energetica;
- soddisfare il 20% del nostro fabbisogno energetico mediante l’utilizzo delle energie rinnovabili.
I risultati mostrano temperature con 5˚ C in più nelle regioni polari, non solo, ma nel suo insieme, il mondo sembra essere stato più caldo di circa 1,9˚ C rispetto alle temperature preindustriali. Le temperature più calde sembrano aver portato il livello globale del mare di 6,6-9,4 metri più alto rispetto ad oggi, con un tasso di crescita tra i 60 e i 90 centimetri per decennio, più del doppio rispetto alle osservazioni recenti.
Le temperature superiori viste durante l’ultima interglaciale sono paragonabili alle proiezioni per la fine di questo secolo, secondo quanto calcolato degli scenari delle emissioni nella quarta valutazione del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC). Il Professor Turney, dell’Università di Exeter ha dichiarato:
I risultati qui sono abbastanza sorprendenti e, soprattutto, suggeriscono che il livello dei mari salirà significativamente più del previsto.
La conclusione è inevitabile: gli obiettivi sulle emissioni dovranno essere ulteriormente ridotti.