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Per l’Inps risulta morto, gli chiedono di restituire la pensione

Creato il 11 marzo 2014 da Molipier @pier78

Scritto da: Pierpaolo Molinari 11 marzo 2014 in Cronaca, News Inserisci un commento


All’ufficio anagrafe del Comune di Bari il signor Francesco Giuzio risulta deceduto da 6 anni, precisamente dal 16 marzo 2008. In realtà lui è vivo e sta bene.

Semplice errore? Magari fosse solo così. Al contrario l’Inps ha richiesto che il signor Giuzio restituisca tutte le mensilità della pensione incassata dal momento del presunto decesso ad oggi per un totale che arriva quasi a 72mila euro. Secondo l’ente di previdenza infatti la sua pensione sarebbe stata incassata impropriamente da un defunto.

Una burocrazia, quella italiana, che fa acqua da tutte le parti. Il 79enne barese, per via di questo disguido, è senza pensione da due mesi. A febbraio sul suo conto corrente bancario non è stata accreditata la pensione ma quello che sembrava un possibile ritardo si è trasformato in beffa quando è arrivata la richiesta dell’Inps per la restituzione di 72mila euro.

Com’è potuto succedere tutto questo? A gennaio l’ufficio anagrafe comunale si è accorto che Francesco Giuzio sarebbe morto nel 2008 per cui invia la comunicazione all’Inps e all’Asl. Quando la vittima si accorge del mancato accredito della somma mensile, si reca in Comune per porre rimedio al problema. Nessuno sa perché si sia verificata una situazione del genere e al signor Giuzio viene consegnato un certificato che dimostra che sia vivo, da utilizzare presso gli uffici dell’Inps.

Ma non è finita qui. L’uomo si reca presso gli uffici dell’Asl per effettuare i prelievi di controllo per il diabete ma i medici non possono agire perché lui, per l’Asl, risulta morto e rischierebbero una denuncia. Se il mancato accredito della pensione è un problema, ancora più grave risultano le mancate analisi del sangue che non gli permettono di curare la sua forma di diabete. Così Giuzio, dopo l’Inps, dovrà dimostrare anche all’Asl di essere vivo e vegeto.

L’inconveniente è nato per un presumibile errore di trascrizione: il 16 marzo 2008 è venuto a mancare il figlio 37enne dell’anziano e con tutta probabilità è stato commesso un errore nel riportare il nome.

bari Cronaca Francesco Giuzio Inps News Pensione 2014-03-11

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