I senatori Mauro, D’Onghia e Di Maggio lasciano Per l’Italia. Sono i primi di altri che seguiranno, i popolari escono dalla maggioranza di Governo e confluiscono in Gal. Vittoria per Berlusconi e Forza Italia, segnale di allarme per Ncd e Udc.
Se la maggioranza al Senato era sottile, ora lo è ancora di più. I numeri per il Governo Renzi si assottigliano ulteriormente e ora i voti di scarto sulle opposizioni sono potenzialmente solo 8. Considerando le assenze fisiologiche, gli impegni dei senatori che fanno parte del Governo e i tanti voti ribelli interni al Partito Democratico si prospettano dei mesi movimentati per l’Esecutivo guidato dell’ex Sindaco di Firenze.
“Questa legislatura ha avuto una natura particolare: è iniziata all’insegna di una grande coalizione, dato che nessuno aveva vinto le elezioni. Una logica che si è poi compromessa e oggi ci ritroviamo con un quasi monocolore renziano.”
Queste le parole di Mauro, che parla chiaramente di “gesto politico” – “è il tentativo di comporre e ripensare il centrodestra, o meglio, una realtà alternativa al Pd, che vale se noi individuiamo delle fonti di attrazione. Il problema immediato non è la leadership ma le idee“.
Oltre alla rottura con il Governo Renzi, i Popolari di Mauro si rivolgono direttamente al Nuovo Centrodestra e all’Udc:
Ehi! Amici,la facciamo o no la Costituente dei Popolari?#facciamosulserio
— Mario Mauro (@MarioMauro) 28 Ottobre 2014
Finora questa Costituente dei Popolari non si è mai tenuta, e sembra proprio che la pazienza dell’ex Ministro della Difesa sia arrivata al termine spingendolo a guardare più a destra.
Se a perdere infatti sono il Governo Renzi e gli altri movimenti popolari, ad esultare è Forza Italia. I tre Senatori infatti non saranno soli, altri seguiranno per creare il gruppo Gal-Popolari per l’Italia, con la consequenziale crescita del gruppo “costola” a sostegno di Forza Italia e di Silvio Berlusconi.
Per approfondimenti:
- Il Governo Renzi e i voti ribelli nel Partito Democratico
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