Non avrei mai pensato di dirlo, ma sono contenta di ciò che è venuto.
Quando ti succede qualcosa dentro piano piano sale verso l'esterno e non servono più parole per definire, definirsi.
Ho visto una solitudine trasformarsi, con me. Un dolore come un pozzo senza fondo. Così necessario.
Non so se riuscirò a fermare questo momento con delle lettere, ma ci voglio provare.
Sono andata avanti come una locomotiva lanciata in questi ultimi giorni, con il dolore di vedere che stavo facendo del male, ma impossibilitata a fermarmi perché ciò avrebbe significato rimanere impigliata in quei pensieri che non sentivo più miei, che non mi erano affatto utili. Me ne vergogno, tantissimo. E' un sentimento da attraversare con la testa bassa. Con tutta l'umiltà che forse non arriva a parole. D'altra parte non poteva che essere così. Senza strappare non avrei potuto.
Non si cambia in un attimo, non sono arrivata. Sono appena partita.
Finalmente non vedo più il futuro come un punto di arrivo, c'è solo la strada che devo percorrere.
Dovevo tirare fuori tutto il mio egoismo e il lato peggiore di me per avere la possibilità di aprirmi al mondo con fiducia. Quella che avevo perso, ora so, tanto tempo fa.
E guardo il passato e spero di non ricadere più negli stessi errori, con me, con nessuno.
Che non so più niente non è mai stato così vero. Facendo piazza pulita si perde tutto, anche le certezze che prima proteggevano dalle paure. Ora tutto è esaltato da questa condizione di vuoto.
Ho paura di non saper conservare, ma anche questa sono io.
So di avere dei limiti, ma conoscendoli posso provare a non farmi fermare.
Devo ringraziare tutte le persone che mi sono state vicine, così pazienti, così attente.
Devo ringraziare una distanza che sembra cosmica, ma che mi ha reso sicura di ciò che provo, che mi ha insegnato che non ci sono fantasmi a cui aggrapparsi. E ora il mio amore è una promessa.
Una promessa a me stessa, a te, a lui. Le promesse si mantengono.
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