Magazine Diario personale

Per Mema parte 4

Da Enrik
La cena era trascorsa senza particolari avvenimenti, i bimbi erano felicissimi perche Emma proprio non se l'era sentita di cucinare.
Era quindi andata al Mc donald's. Di solito era una cosa che succedeva solo in occasioni particolari, e tutte comunque felici.
Se solo avessero saputo...... già perche non aveva detto nulla a nessuno. Anzi per essere davvero sinceri fino in fondo
nessuno aveva chiesto niente. Francesco si era dimenticato che lei aveva quell'appuntamento oggi. Era tornato a casa stanchissimo,
di solito dava una mano ad apparecchiare la tavola,non era uno scansafatiche,  invece oggi le aveva dato un bacino sulla guancia ed era sparito in bagno a farsi
la doccia senza mangiare. In altre occasioni lei si sarebbe chiesta se si volesse togliere di dosso il profumo di un'altra donna
ma stasera proprio non gliene fregava niente.
Adesso Giada era alle prese con una verifica d'Inglese la mattina seguente e quindi era immersa nel libro.
Mirko invece stava pilotando aerei immaginari.
L'unica cosa degna di nota era stata la telefonata di sua sorella Marzia. "Oh, cicalotta" aveva esordito , "allora che ti hanno
detto oggi"??Cicalotta era il suo modo di chiamarla fin da bambine, era a parer suo un modo carino di dire a sua sorella  che era una gran figa. Ma in modo
 dolce. Marzia al contrario della sorella non era quella che si poteva considerare una bella donna. Anche se le  somigliava  abbastanza  aveva un naso che non avrebbe sfigurato
su di un -------- ed i capelli poi sembravano sempre sporchi, sebbene lei li lavasse in modo compulsivo praticamente tutti i giorni, non era mai riuscita a raggiungere
con loro un compromesso. Aveva provato di tutto ,  praticamente tutte le  parrucchiere della città, per un certo periodo si era affidata alle extension,
poi erano comparse le cinesi che andavano a casa sua con impasti  che si dicevano fossero miracolosi. Alla fine  si era arresa ,ed ora portava  in giro un caschetto cortissimo
di colore indefinito , se non altro non doveva passare troppo tempo ad asciugarlo.
Come carattere e idee  poi erano l'esatto opposto.
Là dove Emma era una cattolica convinta  e per quanto possibile osservante , Marzia invece aveva abbracciato la filosofia
buddista. Le si confaceva di più pensava, c'era lei al centro e tutto il resto intorno. Per creare un'armonia con quello che la circondava
doveva prima stare bene lei, solo allora sarebbe stata in grado di aiutare gli altri. E quella parte della filosofia
le piaceva da impazzire.
 A volte ne abusava vero, si comportava in modo egoistico ma si trincerava sempre dietro quello che era un dogma
di quella religione, o filosofia che fosse....., anche su quello era ancora confusa, non aveva capito bene se si trattava di una religione
oppure di una filosofia. Avrebbe preferito fosse una filosofia, le sarebbe parso più ganzo da dire in giro, e poi le piaceva l'idea
che il suo nome fosse accomunato a quello di Kant. Aveva letto da qualche parte che Kant era stato un famosissimo filosofo, e il nome "Kant" le era subito piaciuto,
perchè la K fà tanto giovane.
Anche per ciò che riguardava  il sesso erano davvero agli antipodi, sua sorella gli  sembrava una mezza suora, Marzia non era neanche più
sicura che avesse ancora rapporti con  Francesco. Lei invece fin da giovane era stata piuttosto promiscua. All'inizio per tenere testa alla sorella che
aveva sempre un sacco di ragazzi che le giravano intorno , si era fatta la reputazione  di una "facile" per compensare il gap  creato dalla bellezza
disarmante  di Emma. Poi presa piena consapevolezza del proprio corpo aveva iniziato a godere veramente del sesso, e quindi non si era più
fermata.
Dopo una serie infinita di storielle da niente, al quarto ragazzo "vero" aveva deciso che quello era l'uomo per lei. Bruno era praticamente insaziabile,
aveva una certa dose di rozzezza che non guastava, ed aveva aggiunto una nuova scala cromatica a quelli che lei già considerava essere  i colori del   paradiso.
Era intelligente quel che bastava da non farle troppa ombra, e poi anche economicamente non era messo male, gestiva insieme al padre una pompa di benzina
che incamerava soldi 24 ore al giorno.
Quando era in serata di grazia riusciva anche a farla venire anche 3 volte di fila . Tifosissimo dell'Inter lui aveva ribattezzato quel tipo di prestazione "El triplete"
in onore dell'allenatore dell'Inter le spiegò un giorno ridendo a crepapelle , lei non comprendeva, e gli affibbiò segretamente  il soprannome  di "orso Bruno".
"Mah., devo tornare martedi a rifare l'esame. Hanno fatto un casino con la macchina per le radiografie e non si vede niente"  aveva risposto Emma. e poi: " Tu piuttosto,
perche mi stai chiamando di sabato  sera??'" "cosa vuoi dire scusa?" aveva chiesto Marzia confusa  "credevo che le  premure per la tua sorellina avessero la cadenza
dei giorni lavorativi e gli orari di un ufficio, di solito chiami dal lunedi al venerdi dalle 8.30 alle 14.45" rispose acida Emma. "Oh ma sarai stronza! esclamò Marzia
"ti ho chiamata perche sapevo dell'esame ma se vuoi riaggancio subito" "no , no " si era scusata Emma "ho avuto una giornata lunghissima e molto stancante scusami"
"anzi grazie di aver chiamato, qui pare che sia diventata invisibile, nessuno mi ha chiesto niente" . "vedrai che Francesco se n'è dimenticato, è sempre indaffarato
diglielo tu scusa." disse Marzia. "Col cavolo che glielo dico. Se non ha tempo per chiedermelo non avrà neanche tempo per sentire quello che ho da dire, e poi
 che gli dico,che  è un'ora che è chiuso in bagno."  "Va beh" aveva concluso Marzia "fai te, però mi sembri davvero poco obiettiva con lui, sai che stà
passando un momento difficile al lavoro, e comunque   sai che ti vuole tanto bene" "si, si lo sò, ora forse glielo dico " rispose Emma poco convinta. La telefonata si concluse con
la promessa di risentirsi martedi sera.
Francesco era praticamente a bagnomaria da mezz'ora, aveva la sensazione che l'odore della donna gli si fosse tatuato addosso.
E poi quasi non riusciva a stare eretto, aveva un dolore lancinante all'inguine. Stava quasi per venire quando l'auto dei vigili urbani si era affiancata
alla loro, la donna  nell'alzare la testa di colpo l'aveva quasi evirato con la collanina che si era impigliata.,  i testicoli gli erano diventati piccoli come 2 chicchi d'uva rinsecchiti
Si vedevano a cadenza quasi settimanale , era un  accordo silenzioso  bastava un sms, e se anche l'altro aveva voglia s'incontravano sempre nel solito parcheggio
 dietro la fabbrica di mobili  dopo circa un'ora. Lei gli faceva tutto quello che Emma aveva smesso di fare tanti anni addietro, e lui le ripassava il sesso con l'esperienza
accumulata in tanti anni di onorato ma altalentante servizio.  aveva  31 anni era carina non proprio bella ma era soda fresca e sempre pronta
a sperimentare. Lui ne aveva 37, e per lui era tutto oro colato. Avrebbe avuto tante occasioni per tradire prima la moglie , ma davvero non ne aveva
mai avuto il coraggio, le voleva bene, e poi era la madre dei loro figli si sarebbe sentito un verme. Aveva sempre pensato che tradirla avrebbe significato la fine del loro rapporto
poichè si riteneva totalmente incapace di mentire, o di tenere un segreto. Ma quella sera tutto successe in modo velocissimo e lui non si fermò al solito
flirtare come aveva sempre fatto con le altre . L'indomani sorprendentemente non solo non si sentiva per niente  un verme, ma addirittura la sua coscienza gli diceva che in fondo
se lo meritava.
Il minimo sindacale che Emma gli offriva non gli era mai bastato ,e ora che si rendeva conto che in fondo anche lui era capace di tradire si dispiaceva di
tutto il tempo che aveva perso dietro un rimorso di coscienza preventivo.
Ora scrutava scrupolosamente ogni centimetro del suo pene alla ricerca di una qualche traccia che gli potesse essere sfuggita. Gli sembrava di vedere ancora un'alone
di rossetto lasciato dalla donna, e poi era convinto che l'odore della sua saliva fosse ancora li quindi ripassò nuovamente il bagnoschiuma.
Aveva un gran dolore all'inguine,  e aveva  voglia di far finire a Emma quello che la donna aveva iniziato.Quindi voleva essere sicuro al cento per cento che non ci fossero traccie.
Non sarebbe di certo andato a dormire in quelle condizioni , e se sua moglie fosse stata ancora una volta poco intenzionata ad assecondarlo ,sarebbe ricorso come sempre
più spesso gli capitava a guardare qualche video pornografico  al pc mentre lei dormiva.
Quando si ritenne soddisfatto si vestì e solo allora si rese conto di avere  una fame da lupo.
"che c'è per cena cara"?chiese uscendo dal bagno con il sorriso sulle labbra a mò di presa in giro , sapendo benissimo del Mc donald's.
"ha ha....spiritoso "rispose Emma " i ragazzi ti hanno lasciato a malincuore un panino e delle patatine"
Stava pulendo i piatti ,  lui le passo dietro strofinandosi lentamente al suo sedere. Lei sentì che era eccitato e si
rese tristemente conto che sarebbe stata una serata difficile. Emma aveva mangiato pochissimo e non aveva per nulla fame,
però si sedette accanto a lui con la speranza che lui si ricordasse del suo esame,aveva un bisogno disperato di qualcuno che la rassicurasse,
che le infondesse coraggio, che le dicesse che era una scema a preoccuparsi per nulla.  Invece niente, Lui le stava raccontando che aveva aiutato
un'amico  a cambiare una gomma all'auto e che aveva sudato sette camicie. "Ma quanto sei bella ??Non te lo dico mai abbastanza" disse lui all'improvviso guardandola
con lo  sguardo che l'aveva reso tanto famoso trà le ragazze. "si certo, come no...." rispose lei alzandosi a disagio. Non aveva certo voglia di avance stasera,
voleva solo essere abbracciata forte e rassicurata, come avrebbe sicuramente fatto suo padre se fosse stato ancora vivo.
Consumata la cena Francesco si avviò verso il divano, che era un pò il posto attorno al quale si decidevano le sorti delle serate.
Era una specie di patto non scritto, un tacito accordo, se anche lei fosse andata al divano dopo un pò lui aveva il via libera a provarci, le si sarebbe
avvicinato e poi avrebbe cominciato a toccarla come piaceva a lei. Altrimenti lei  dopo averlo salutato sarebbe andata direttamente a letto a leggere
e lui l'avrebbe trovata già addormentata. Questo era il  giochetto che andava avanti da più di 15 anni, Francesco   lo trovava davvero desolante,
mentre lei pareva del tutto a proprio  agio.
Emma indugiò ancora un pò rimuginando sul da fare facendo finta di lavare  piatti già lavati, sicuramente avrebbe preferito andare subito a letto e
morire, ma qualcosa dentro di lei chiedeva aiuto. Aveva ormai maturata la certezza di avere un tumore , adesso però la paura si stava lentamente trasformando
in terrore, il terrore di ritrovarsi da sola a combattere questa orribile bestia.Compiacere suo marito le sembrò all'improvviso il modo più semplice
per assicurarsi  un'alleato fedele per tutta la durata della battaglia . "Le donne si che sanno come tirare fuori le unghie nei momenti disperati" Decenni di lotte per l'emancipazione
ecco dove mi hanno portata  sorrise   sarcastica trà se.
Con l'atteggiamento più seducente che era in grado di inscenare si avviò
verso il divano per reclamare almeno un surrogato di tenerezza e compassione.Non importava se si chiamava sesso o cosa  , aveva il bisogno disperato di
sentire accanto   il calore di un'altra persona. Quasi instantaneamente le mani di lui stavano già frugando dappertutto come a approffittare di quell'improvvisa
perdita della ragione da parte di sua moglie , Emma si voltò per dare un'occhiata alla
porta della stanza dei ragazzi e quando fù sicura che fosse chiusa iniziò a massaggiarlo proprio li,  come facevano da ragazzi le prime volte in macchina.
Lui era già eccitatissimo , e dopo poco con il fiato corto e le guance che prendevano fuoco , si alzò e iniziò a trascinarla  in camera da letto.
Prima però Emma volle fare un'incursione in camera  dei ragazzi, Giada era ancora immersa nello studio della grammatica inglese , Mirko invece si era addormentato
vestito sul letto con tutti gli aereoplani  attorno, si ripromise di sistemare la situazione appena avessero finito.
In camera da letto Francesco l'aspettava già nudo sul letto e quando lei si sdraiò ancora semivestita accanto a lui, Francesco cercò di montarle sopra  per fare quello
che facevano  sempre, ma lei aveva altro in mente. Voleva che suo marito stesse veramente  bene stasera, voleva che pensasse di avere al suo fianco la donna migliore
che gli potesse capitare , stasera sarebbe stata la sua festa. Improvvisamente si voltò e con uno  scatto gli fù sopra, lui  piacevolmente confuso la lasciò fare
per vedere fin dove si sarebbe spinta. Lei piano piano iniziò a leccargli il petto scendendo sempre più giù, voleva fare quello a lui piaceva tanto.
Venne quasi subito, "si ma così non vale..." disse lui ridendo soddisfatto, Emma sorrise lusingata   poi corse in bagno, mai e poi mai avrebbe ingoiato quella roba.
quando tornò Francesco cercò di rendersi utile, voleva che anche lei dormisse felice ma lei disse che non se la sentiva, aveva il ciclo inventò,  a lui bastò
come spiegazione per desistere immediatamente.
Un'ultima controllata in camera dei ragazzi, in effetti non erano passati piu di 10 minuti e  tutto era uguale a prima.
Sistemò Mirko sotto le coperte, poi un bacino a Giada  si raccomandò che non facesse troppo tardi, tornò in camera .
Lessero per un pò, lei leggeva una rivista che parlava di libri. Anche lì aveva fallito pensò avvilita, chi legge  una rivista
che parla di libri invece di comprarsi un libro?
Lui invece era immerso in un giornale di automobili, avevano finito di pagare le rate della Scenic e  le aveva spiegato
che se non la vendevano ora non ne avrebbero più ricavato nulla.
Dopo un pò lui le diede un bacio sulla guancia e le augurò la buonanotte, anche lei disse buonanotte e spense la luce.
Al  buio Emma provò istantaneamente una sensazione di solitudine così profonda che le sembrò impossibile vivere con quel vuoto interiore  anche solo un'altro minuto.
Iniziò un pianto sommesso e composto uno di quelli che promettono di durare fino al mattino seguente. Fino a esaurimento lacrime.
"Tutto a posto ??" lo senti dire, "si si  scusa, è solo un pò di tosse"
La decisione era presa l'indomani avrebbe chiamato il suo capo per dirgli che stava male, non avrebbe lavorato Lunedi.
"Andate tutti affanculo, stronzi" furono le ultime parole che le passarono per la mente prima di crollare.

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