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Per Monti in Europa le porte sono quasi chiuse

Creato il 27 dicembre 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

Per Monti in Europa le porte sono quasi chiuse

Mario Monti sale in campo e punta a prendersi una poltrona più prestigiosa di quella, per niente disprezzabile, di senatore a vita. Una scelta discussa e discutibile che tuttavia costa a Monti quella che fino ad ora sembrava un’opportunità concreta: il Quirinale. Berlusconi ha tolto la sua fetta di voti e difficilmente il PD lo voterà, preferendo i “suoi” Giuliano Amato e Romano Prodi.

Per un po’ di tempo si è parlato di un Monti pronto a spiccare il volo verso alte cariche europee e di qui la fretta a dargli un incarico importante, per impedire che l’Italia perda il suo decisivo apporto.

In realtà le prospettive in Europa per il boccononiano non sono così rosee, nonostante la stima di cui gode nell’Unione e all’interno del Partito Popolare Europeo. Due sono le consuetudini che bloccano la nomina di Monti a una carica comunitaria: l’usuale distribuzione paritaria tra i membri delle poltrone che contano e il principio di alternanza tra PPE e Socialisti. E l’Italia, si sa, con Mario Draghi occupa un posto molto influente.

Sono cinque le cariche importanti in Europa: Governatore della Banca Centrale Europa, Presidente dell’Eurogruppo, Presidente della Commissione Europa, Presidente del Consiglio Europeo e Presidente del Parlamento Europeo. Già il fatto che un italiano ne occupi una è un deterrente mica da poco. Ma ci sono altre restrizioni. 

Il mandato del Presidente dell’Eurogruppo, il club dei responsabili delle finanze dei Paesi dell’euro, Jean-Claude Jucker scade a gennaio. Troppo presto: Monti è in piena campagna elettorale. E poi è ragionevolmente impossibile che l’Europa possa consegnare la politica monetaria europea in mano a due italiani. Inoltre Juncker è del PPE e quindi probabilmente la nomina cadrà su un socialista. C’è da considerare poi che la Francia, dopo l’addio di Trichet alla BCE, non ha in mano nessuna grande carica. Ed ecco perché il Ministro dell’Economia francese Pierre Moscovici, socialista, è il grandissimo favorito. Niente Eurogruppo per Monti.

Il 2014 è terra di scadenze: saranno rinnovati i Presidenti di Commissione e Consiglio Europeo e il Parlamento. La Presidenza del Parlamento dal 1979 non è mai toccata ad un italiano e i tempi potrebbero essere maturi. Inoltre il Presidente uscente è Martin Schulz, un socialista. Qui Monti ci starebbe bene, il problema è che lui, senatore a vita e quindi non presente nelle liste elettorali per febbraio 2013, dovrebbe candidarsi a parlamentare europeo. Sembra quantomeno inopportuno.

Barroso, Presidente della Commissione Europea, è in carica da 10 anni, non è più ricandidabile, ed è del PPE. I tedeschi non vedono questo posto dagli Anni Cinquanta e pertanto il posto, con un semplice spostamento, dovrebbe andare proprio a Martin Schulz, o ad un altro socialista tedesco. Il seggio più papabile rimane quello di Presidente del Consiglio Europeo, ma anche qui si esce da una nomina PPE e il macigno Draghi blocca la strada.

Alla fine della fiera, caro Monti, invece di andarsi a prendere un banale 15-20% che tra l’altro preclude la possibilità di una nuova premiership di grandi intese, non era meglio ritirarsi dalla contesa e ambire al Colle?

Fonte: Il Fatto Quotidiano

 


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