Per non dimenticare

Creato il 09 maggio 2010 da Socialmediares

Un mare di gente

a flutti disordinati

s’è riversato nelle piazze,

nelle strade e nei sobborghi.

È tutto un gran vociare

che gela il sangue,

come uno scricchiolio di ossa rotte.

Non si può volere e pensare

nel frastuono assordante;

nell’odore di calca

c’è aria di festa.

Giuseppe Impastato

Con la legge n. 56 del 4 Maggio 2007, la Repubblica Italiana riconosce il 9 Maggio come il “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare tutte le vittime del terrorismo, interno ed internazionale, e della stragi di tale matrice.

La storia del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi, è stata tristemente scandita da eventi terroristico-criminali: dall’eccidio di Portella della Ginestra (Palermo) per mano della banda di Salvatore Giuliano che causò la morte di 11 persone e il ferimento di 27 persone, fino alle stragi mafiose del 1993.

Riporto di seguito l’elenco delle stragi che hanno segnato la storia del nostro Paese:

-   12 Dicembre 1969 – Strage di Piazza Fontana a Milano (16 morti/88 feriti). Purtroppo a distanza di 41 anni non è stata ancora emessa una condanna definitiva. Nel 2005, infatti, sono stati assolti gli ultimi indagati, i neofascisti Franco Freda e Giovanni Ventura, accusati di essere gli esecutori materiali della strage, ma assolti per insufficienza di prove.

-   22 Luglio 1970 – Strage di Gioia Tauro (6 morti), procurata dal deragliamento del treno Palermo-Torino a poche centinaia di metri dalla stazione di Gioia Tauro. Le cause non vennero mai accertate, anche se l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un attentato dinamitardo ad opera dell’ ‘Ndrangheta e del braccio eversivo nero.

-   17 Dicembre 1973 – Strage di Fiumicino a Roma (30 morti/15 feriti), frutto di un attentato terroristico palestinese.

-   24 Maggio 1974 – Strage di Piazza della Loggia a Brescia (8 morti/94 feriti), per mano di gruppi neofascisti che fecero esplodere una bomba mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista, indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista.

-   4 Agosto 1974 – Strage dell’Italicus presso San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna (12 morti/48 feriti). L’attentato venne rivendicato da Ordine Nuovo, ma i colpevoli della strage non sono mai stati individuati.

-   16 Marzo 1978 – Strage di Via Fani a Roma (5 morti), per mano delle Brigate Rosse che sequestrarono l’onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, ucciso dopo 55 giorni di prigionia, durante i quali venne sottoposto ad un processo politico, oltre ad essere chiesto lo scambio di prigionieri con lo Stato Italiano. Il corpo di Aldo Moro fu ritrovato il 9 Maggio nel cofano di una Renault 4 in Via Caetani a Roma.

-   27 Giugno 1980 – Strage di Ustica (81 morti), disastro aereo nel cielo tra le isole di Ustica e Ponza, quando il DC-9 si squarciò in volo e scomparve in mare.   A distanza di 30 anni di inchieste, molti aspetti del disastro sono ancora poco chiari. Tra le varie ipotesi si pensa all’abbattimento da parte di un missile, ad una collisione con un altro velivolo, ad un cedimento strutturale, o all’esplosione di una bomba a bordo.

-   2 Agosto 1980 – Strage della Stazione di Bologna (85 morti/200 feriti). Esecutori materiali della strage Giuseppe Valerio Fioravante, detto “Giusva”, e la sua compagna Francesca Mambro, che deposero nella sala d’aspetto della stazione una valigia contenente una miscela di esplosivi chiamata Compound B, potenziata da una forte dose di nitroglicerina. I due sono le “primule nere” dell’eversione neofascista italiana, ed hanno alle spalle una serie di efferati omicidi; fanno parte del gruppo armato dei Nar, che ha rapporti con gli ambienti della “mala” della capitale, tanto che uno dei loro camerati, Massimo Carminati, è l’ “armiere” della Banda della Magliana.

-   29 Luglio 1983 – Strage Chinnici a Palermo (4 morti/15 feriti), per mano della mafia. Tra le vittima il magistrato Rocco Chinnici, che venne ucciso con una Fiat 127 imbottita di esplosivo, davanti alla sua abitazione, all’età di 58 anni. Il detonatore che provocò l’esplosione fu azionato dal killer Pino Greco.

-   23 Maggio 1992 – Strage di Capaci (5 morti), attentato mafioso sull’autostrada A29 a danno del magistrato antimafia Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, e degli agenti della scorta. Il tunnel scavato sotto l’autostrada, nel tratto che collega l’aeroporto di Punta Raisi al capoluogo siciliano, fu riempito di tritolo, circa 500 Kg. Ad oggi sono conosciuti soltanto i nomi degli esecutori materiali della strage.

-   19 Luglio 1992 – Strage di Via D’Amelio a Palermo (6 morti), attentato mafioso nel quale persero la vita il magistrato antimafia Paolo Borsellino e la sua scorta.

253 morti, 460 feriti, per un totale di 11 stragi. Per 24 anni, dal 1969 al 1993, l’Italia è stata un Paese insanguinato dalla logica del terrore. Per questo è stato deciso di accumunare le vittime del terrorismo e delle stragi, e ricordarle unicamente il 9 Maggio, in considerazione del fatto che il 9 Maggio 1978 il Paese fu sconvolto dall’uccisione di Aldo Moro. È bene ricordare, però, che fra il clamore e lo sdegno, passò inosservato anche un altro atroce delitto, consumatosi nella stessa notte, sui binari della Palermo-Trapani. In quel triste giorno, una scarica di tritolo uccise Giuseppe Impastato, candidato indipendente nelle liste di Democrazia Proletaria alle elezioni amministrative.

Peppino Impastato era nato e cresciuto a Cinisi, in una famiglia di stampo mafioso, a cui faceva capo il boss Gaetano Badalamenti. Dopo aver frequentato il Liceo Classico di Partinico, si avvicina alla politica, aderendo nel 1965 al PSIUP, opponendosi alla costruzione della terza pista dell’aeroporto di Cinisi, usato per i traffici illeciti dei boss mafiosi, ed unendosi alla resistenza dei contadini che non vogliono farsi espropriare case e terreni. Insieme ad altri giovani fonda un giornale, “L’Idea Socialista”, che dopo alcuni numeri viene sequestrato. Nel 1973 aderisce a Lotta Continua e si occupa di iniziative culturali, come il “Circolo Musica e Cultura”, fino ad aprire nel 1976 “RadioAut”, emittente libera, autofinanziata, tramite la quale si fa beffa dei politici locali.

Pappino Impastato parlò di mafia e di “mafiopoli” in un momento e in un modo in cui  non si pensava fosse possibile farlo. In un giorno così importante, è bene non scordarci di lui.

E venne da noi un adolescente

dagli occhi trasparenti

e dalle labbra carnose,

alla nostra giovinezza

consunta nel paese e nei bordelli.

Non disse una sola parola

nè fece gesto alcuno:

questo suo silenzio

e questa sua immobilità

hanno aperto una ferita mortale

nella nostra consunta giovinezza.

Nessuno ci vendicherà:

la nostra pena non ha testimoni.

Giuseppe Impastato

NADIA RONDELLO



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