Pasqua è passata e la serenità
che in genere questa festa mi porta, quest’anno non si è vista, per fortuna
però nessuna corsa improvvisa all'ospedale come pronosticavo, ma in compenso di
nuovo, il caos per casa, che sarà sistemato, si spera, alla prossima ondata d’istintocuradelnido.
In più, ieri mattina uscendo dalla doccia, l'accappatoio, non allacciandosi del tutto, mi rivelava una verità nuda e cruda: sono agli sgoccioli e son pure messa malino. Il mese che manca potrà essere molto corto o molto lungo secondo la prospettiva in cui deciderò di guardarlo. La pancia "piccola" di cui mi preoccupavo tanto QUI, è esplosa e la bilancia, che per fortuna ha finito le pile, giace sconsolata e inutile sotto il mobile del bagno.A ricordarmi la mia forma ora, ci pensa la gente che se ne frega per la maggior parte, di come sto, e dopo aver scambiato i saluti di rito, scrutandomi dal seno in giù, e girandomi anche attorno per avere un'idea più precisa, mi chiede quanti chili ho preso.
A questa domanda, non so rispondere in maniera aggiornata, perché è dal controllo del mese scorso che non parlo più con la bilancia. In realtà il 14 febbraio segnavo + 7 e così a occhio, danni irreparabili non dovrei averli fatti, ma sembrano tutti così preoccupati della mia linea, che forse dovrei fare un salto al supermercato, per ricomprare le pile. Trattasi ovviamente d’interesse del tutto femminile, poiché nessun cromosoma Y, si è mai sognato di chiedermi se mi fossi ingrassata e di quanto. Per sua stessa ammissione, un papà dell'asilo, mi ha confessato addirittura di non essersi nemmeno accorto che fossi incinta! Un tantino esagerato lo so, ma mi piace credergli. Tale curiosità rosa (la loro), va di pari passo con la soddisfazione (sempre la loro), di veder la mia forma virare verso linee mooooltoooooo morbide, verso il dilagare dei fianchi e lo scomparire del punto vita, mentre io oramai non riesco più a vedermi i piedi e per allacciarmi le scarpe, assumo posizioni circensi. Il problema infatti non è tanto aver messo su dei chili, ma il punto in cui questi si sono andati a piazzare. Mi sembra di essere ritornata ai tempi in cui andava di moda portare lo zaino dell'Invicta pieno di libri, non sulle spalle ma sul davanti. Allora questo ti caratterizzava come “figa”...allora. Oggi invece vuol dire un’elegante camminata a papera, sottobraccio con l’amica sciatica e con il dilemma non ti accucciare se non vedi una pertica vicino. Più un gruzzoletto di mal di schiena che se non ce l'hai non sei nessuno e comitive di piccole macchioline rosse che spuntano a piacimento in punti visibili del corpo. Se a tutto ciò aggiungete, che riuscire a trovare qualcosa da indossare non somigliante a una tenda ma che ti faccia star comoda, non è per niente scontato, che di notte non dormo ma sogno panini al prosciutto e che la teoria che una donna incinta ispirerebbe gentilezza è una bufala, visto il signore che alle poste mi è passato davanti perché, per sua ammissione, una donna incinta di sicuro non ha fretta, mi sa tanto che questo mese sarà molto lungo.





