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per ragazzi, Milo e il segreto del Karakorum Enrico Brizzi, Laterza

Creato il 27 novembre 2014 da Atlantidelibri

un bel testo per ragazzi sulla spedizione del Duca degli Abruzzi. Una splendida collana (Celacanto) che si staglia nel panorama degli ultimi mesi.

Milo e il segreto del Karakorum
Enrico Brizzi, Laterza

La spedizione italiana sul Karakorum, 1909.
In piedi, il secondo da destra, è il Duca degli Abruzzi, il grande esploratore. Io sono quello piccolo, a sinistra, con il cappello. Alla mia destra, seduto sulla cassa, c’è lo Zio Achille. Vicino a me, il mio amico Jampalì. È l’ultimo giorno al campo base. Alle nostre spalle, la montagna nasconde il suo segreto.

Capita di vivere file di giornate tutte uguali e poi ne arrivano d’un tratto di specialissime, piene di sorprese che ci riempiono di meraviglia. Milo ha 14 anni quando riceve la lettera di zio Achille, di mestiere esploratore e geografo, che lo invita a unirsi alla spedizione del Duca degli Abruzzi, il grande viaggiatore italiano. Un mito il Duca, sono celeberrime le sue spedizioni in Alaska e verso il Polo Nord. Questa volta la meta sono le misteriose montagne del Karakorum, tra le cui rocce sembra si nasconda il tesoro di Alessandro Magno. Insieme alla squadra, Milo parte alla volta dell’India. Popoli diversi, paesi esotici, picchi altissimi, animali selvaggi, bufere, neve… e anche un nuovo amico: Jampalì, figlio di uno dei portatori ladaki. Un giorno Milo e Jampalì si perdono tra le montagne. Ponti in vimini e sottili piattaforme di ghiaccio, creature abominevoli fra i dirupi, decisioni da prendere al volo: la loro avventura non durerà che tre giorni, ma sarà sufficiente per poter scoprire una grotta fiabesca. È il vero segreto del Karakorum? È sogno o realtà? E la moneta con l’effigie di Alessandro come si spiega?

La storia nella storia
La storia si ispira alle grandi esplorazioni di Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, Duca degli Abruzzi (1873-1933), ancor oggi ricordato tra i massimi esploratori italiani: celeberrime le sue spedizioni sul Monte Sant’Elia in Alaska (1897), verso il Polo Nord (1899-1900), sul massiccio africano del Ruwenzori (1906) e, soprattutto, nel Karakorum (1909), quando una squadra ormai rodatissima individuò il versante più favorevole per l’attacco alla cima del K2 e stabilì il record di altitudine. Sarebbero serviti decenni perché si riuscissero a raggiungere effettivamente le vette degli “Ottomila” (la cima del K2, in particolare, sarebbe stata calcata per la prima volta dagli Italiani solo nel 1954). Per questo il Duca degli Abruzzi è una figura semi-mitologica per tutti gli alpinisti e gli escursionisti.

 

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