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Per ricordare: Pasqua di Ivan Graziani

Creato il 24 aprile 2011 da Risibilmostra
Per ricordare: Pasqua di Ivan Graziani

Mi accorgo adesso che è già Pasqua

sarà che piove dentro ai raggi del sole

e forse che ho mangiato troppo

e non voglio più cioccolata.

E mentre si ride forte il resto della gente si abbuffa

e arriva il conto che quasi fu una truffa

e usciamo fuori dalla trattoria

mentre un pazzo sta parlando alle mosche

nella mia anima c’è un cane enorme

che sbadiglia e muove piano la coda

lasciatemi solo,

voi non mi chiedete non so dove andrò

ma questa Pasqua non la scorderò.

Che farò, che farò alle tre del pomeriggio

e poi, e poi è Pasqua

che farò, che farò alle tre del pomeriggio e poi…

E attraversato tutto il ponte a piedi

mentre il pazzo mi corre vicino

mi urla forte che ero anch’io un artista

che per la fame poi, ha perso la vista.

“Cinquemila lire, sussurra

ti faccio andare con mia sorella

non è un gran ché è vero

ma ho soltanto quella”

E poi mi tira forte per la giacca urlando

“Questa terra è tutta da bruciare”

Urla e si aggrappa forte ad un lampione

e poi mi chiede se ho da fumare.

Ma vattene scemo,

vai e vai ad impiccarti dove vuoi

che me ne torno per i fatti miei.

Che farò, che farò alle sei del pomeriggio

e poi e poi è ancora giorno

che farò, che farò alle sei del pomeriggio e poi…

E son tornato sotto casa tua

anche se non è più come allora

e il tempo è stato un giustiziere

per i miei e per i tuoi anni.

Ma si scoglie con il sole la neve

io non ricordo più le tue parole

tornassi indietro almeno proverei

le tue collane di girasole

quanto amore, quanto, quanto amore

una sigaretta illuminava le tue labbra

poi fra le mie tu giocavi col fumo.

Ma non mi dire no

stasera almeno tu non mi dire no

che questa Pasqua non la scorderò

che questa Pasqua non la scorderò.



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