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All'improvviso di alza un braccio e il direttore si prepara per triturare l'audace collaboratore gridando: “Qualche domanda?”
“Si! E Beethoven?” chiede il giovane.
“Come?” lo incalza il direttore confuso.
“Lei ha detto che nessuno è insostituibile, chi ha sostituito Beethoven?”
Il commentoLe imprese parlano di scoprire nuovi talenti, di assicurarsi talenti, ma in fondo continuano pensando che i professionisti siano “pezzi” dentro l'organizzazione, e che quando uno esce è sufficiente incontrarne un altro simile.
Chi ha sostituito Beethoven? Tom Jobim? Ayrton Senna? Ghandi? Frank Sinatra? Garrincha? Santos Dumont? Monteiro Lobato? Elvis Presley? I Beatles? Jorge Amado? Pelé? Paul Newman? Tiger Woods? Albert Einstein? Picasso? Zico? Etc.
Tutti questi talenti segnarono la storia facendo quello che gli piaceva e che sapevano fare bene, ossia, fecero brillare il loro talento. E quindi sono insostituibili. Ogni essere umano contribuisce con il suo talento diretto a qualche obbiettivo.
È giunta l'ora che i leader delle organizzazioni rivedano i loro concetti e inizino a pensare in qualcosa come sviluppare il talento della propria equipe puntando al loro punto forte e non consumare energie per riparare "errori/deficienze”.
Nessuno si ricorda e non vuole sapere che Beethoven era sordo, che Picasso era instabile, Caymmi ozioso , Kennedy egocentrico, Elvis paranoico. Quello che desideriamo è sentire il piacere prodotto dalle sinfonie, dalla opere d'arte, discorsi memorabili e melodie indimenticabili.
Spetta ai leader della propria organizzazione mutare la visuale sopra la propria equipe e indirizzare i suoi sforzi ai punti forti di ogni membro. Far brillare il talento di ognuno in favore del successo del suo progetto. Se il tuo gerente/coordinatore è ancora focalizzato nel “migliorare le debolezze” della propria equipe corre il rischio di essere quel leader/tecnico che esclude Garrincha perché ha le gambe storte. Albert Einstein per aver ottenuto mediocri risultati a scuola, Beethoven a causa della sua sordità. E nella gestione di questi il mondo avrebbe perso questi talenti.
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