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Per struggersi

Da Flavialtomonte

Non facciamo altro che struggerci e incantarci lo sguardo. E a incantare lo sguardo non ci vuole molto, e allora mi incanto più spesso così non mi struggo neanche tanto. Quando mi guardo attorno, invece, ho da preoccuparmi perché in un modo o nell’altro mi sto struggendo.
Nella maggior parte dei casi, i casi non esistono e se esistono non è un caso.

Quando mi capitava di guardare le soap opera americane in cui il pollice verde non era mai della padrona ma del maggior domo, sentivo il bisogno di fare giardinaggio. Mi abbandonavo al profumo delle rose e del terriccio e tiravo via le mani solo quando il sole aveva finalmente abbassato i girasoli.

Ho sempre lasciato la spia del televisore accesa, quella spia rossa, come gli occhi dei mostri da cartone animato sul tre, che trasmetteva sempre un po’ di paura ma che indicava nessun pericolo, il televisore e spento. Quind’anche nessun pericolo che una ragazza dai lunghi e sporchi capelli neri davanti agli occhi saltasse fuori da un programma che non funziona – con il digitale terreste non corriamo lo stesso rischio, e i registi degli horror dovrebbero inventarsi qualcos’altro.
Una ragazza con quei capelli davanti agli occhi, comunque, avrebbe recato un grosso fastidio a pranzo.

Non uso post-it da più di un anno. Me ne sono resa conto l’altro giorno che ho ritrovato un blocchetto di post-it gialli consumato nella scatola dei fuori-uso. L’ho poggiato sulla scrivania per far provare a quei foglietti gialli la stessa sensazione di quando erano tra le penne e i libri, e a me per capire se ne avevo ancora davvero bisogno.
Non ha funzionato e li ho messi via.

Asciugare i capelli addosso, fa male. Bisognerebbe asciugarseli a terra.

Quando scrivo mi capita ancora di sbagliare perché il mio cervello elabora troppo velocemente, me ne accorgo quando rileggo e cerco di capire cosa volevo scrivere. In realtà, io e il mio lessico ci capiamo bene, è la penna che non vuole seguirci. Allora, prima di scrivere cambio penna, non uso quella del giorno prima che si è già stancata di seguirmi, ne prendo un’altra e la sottopongo al test, se lo supera la ringrazio e l’indomani ne prendo un’altra. Non è semplice star dietro alla mano, specie se per camminare usi i piedi.

Comunque non amo le semplificazioni e quindi neanche i browsers che evidenziano in rosso l’errore, lo correggo da me. Per esempio, non si dovrebbe usare il pc con le mani bagnate, per i batteri, ma io che non amo semplificarmi la vita, ho un rimedio: lavo le mani anche a loro.


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