Le bollette dell’energia elettrica al Sud sembrerebbero più salate di sette volte rispetto a quelle del Nord. Marco Esposito, giornalista de Il Mattino, in un suo articolo supporta questa tesi, riportata anche dal sito iSud. Questa enorme differenza tra le due zone della penisola sarebbe data dall’utilizzo del dispositivo “Salvaguardia” (ma il nome trae in inganno), che coinvolge aziende, Comuni e clienti che hanno diritto al servizio. Il Ministro dello sviluppo economico , su proposta dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, adotta delle disposizioni per assicurare il servizio di salvaguardia ai clienti senza fornitore di energia elettrica o che non abbiano scelto un proprio fornitore, con condizioni che favoriscano il passaggio al mercato libero mediante pratiche di concorso per “aree territoriali”. Il riferimento alle zone, però, non è identico in ogni area del Paese, come evidenzia questa indagine, ma va a penalizzare il Sud come già avviene per l’assicurazione auto.
Questa “Salvaguardia”, vestita da tutela per i cittadini, in realtà inganna quelli del Sud, provocando un sovrapprezzo sulle bollette e creando una profonda disuguaglianza territoriale. Praticamente in Lombardia il sovrapprezzo è sui 16€ Megawatt/ora, invece in Campania arriva ai 96€ Megawatt/ora, addirittura in Calabria è stimato sette volte quello lombardo.
“Stiamo studiando con gli avvocati tutti i tipi di ricorso per fermare questa discriminazione – ha rivelato il giornalista - Cosi’ facendo è chiaro che ci sia sempre il divario tra nord e sud che è dovuto non solo ai mancati investimenti dello Stato nel Sud ed allo stanziamento della gran parte delle risorse finanziarie in favore del nord,ma sopratutto per la gestione economica di tasse in modo assolutamente di non pari equità”.
Ancora una volta un colpo inferto al sud con il conseguente rallentamento delle sue aziende, dato l’80% di esse ha come costo principale quello dell’energia elettrica. Si parla ancora di un Sud sfruttato rispetto al Nord con sistemi per garantire solo le aree vicine ai poteri forti, dato che comporterebbe una minore competitività delle imprese che hanno sede nelle regioni a tariffe più salate, come fa notare il giornalista.
Differenza delle maggiorazioni (da iSud)