Perchè alcuni bimbi sono voraci e altri inappetenti?

Da Francescamammedelpiceno @MammeDelPiceno

La capacità di immagazzinare l’eccesso di cibo in grasso è una caratteristica genetica: mediamente il 75% della popolazione ha una maggiore facilità nell’accumulare l’eccesso di cibo sotto forma di grasso ed il restante 25% lo fa con più difficoltà. I bimbi che geneticamente appartengono al primo gruppo di solito tendono ad essere più robusti e rotondetti, mentre il secondo gruppo è costituito da quelli che anche mangiando restano snelli. Le caratteristiche genetiche hanno radici lontane nel tempo: la capacità di accumulare il cibo in eccesso sotto forma di grasso permetteva all’uomo preistorico di superare le carestie e in questi frangenti se la cavavano meglio gli individui appartenenti al primo gruppo. Oggi questa caratteristica che ha salvato i nostri antenati è diventata controproducente, poiché nel mondo occidentale la disponibilità di cibo è costantemente in eccesso.

E’ diventato decisivo, quindi imparare a scegliere i cibi giusti e nella giusta quantità fin dall’infanzia per prevenire i problemi di sovrappeso ed obesità, nonché la sindrome metabolica legata strettamente all’eccesso di peso. Infatti se i geni che abbiamo alla nascita non cambiano nel corso della vita, è però vero che l’alimentazione modifica e modula la loro espressitività (epigenetica). Quindi qualità e quantità di alimenti possono influenzare i tempi in cui si manifestano certe caratteristiche nello stesso bambino o in bambini diversi.

Oggi si sa che i bambini che hanno fra i parenti persone obese o in sovrappeso sono più a rischio e quindi anche un bimbo magro o troppo magro potrebbe diventare un adulto con problemi di peso. I genitori che vedono il proprio bimbo ”troppo magro” tendono ad insistere perché assuma la quantità “adeguata” di alimenti, imboccandolo e spesso dandogli abitudini alimentari sbagliate, che poi a fatica dovranno essere modificate. Se il bimbo, secondo il parere del pediatra, non presenta ritardi nello sviluppo, ciò vuol dire che il poco che mangia è sufficiente per lui e magari è avvertito come “poco” solo dagli adulti che gestiscono la sua alimentazione. In questi casi non si devono proporre troppi spuntini e solo alimenti graditi al bambino al fine di tentare di fargli raggiungere la quantità di cibo ritenuta adeguata. La cosa migliore è impostare, comunque, un’alimentazione varia comprensiva anche degli alimenti meno graditi, che pian piano verranno accettati. In alcuni casi potrebbe essere utile tenere un diario della pappa, che nella maggior parte dei casi, dimostrerà che il bimbo in realtà non mangia poi così poco.

Infine anche i bambini, che apparentemente non ingrassano pur mangiando abbondantemente non possono mangiare davvero tutto ciò che vogliono, anche loro hanno bisogno di alimentarsi correttamente, perché al di là dei chili di troppo , negli anni tenderebbero a correre gli stessi rischi dei colleghi più “in carne”, a causa dell’eccesso dei radicali liberi, prodotti da un’ inefficiente capacità di utilizzo dei grassi in eccesso da parte dell’organismo.

Il cibo deve sempre essere usato come uno strumento di prevenzione e tutti i bambini andrebbero educati alla salute attraverso una consapevole educazione alimentare.

AUTORE:

Cristiana Aperio è la Biologa Nutrizionista (ISCRIZIONE ALL’ALBO dei Biologi – SEZIONE A NUMERO d’ISCRIZIONE: 061643) ideatrice della Dieta Miwa. Dottore Magistrale in Economia e in Scienze Biomolecolari e Biofunzionali, la sua specializzazione nello stress ossidativo l’ha condotta ad essere Coordinatrice Scientifica di “Regenera Research Group” (Associazione scientifica di medicina preventiva, predittiva e rigenerativa). Il suo lavoro come nutrizionista è continuamente affiancato ad attività di ricerca  che le hanno valso molte pubblicazioni scientifiche, tra le quali:

  • “Lo stress ossidativo e le sue implicazioni nella salute femminile”, Bollettino di ginecologia Endocrinologica, Vol7:53-63, 2013;
  • “IL-22 mRNA in peripheral blood   mononuclear cells from allergic rhinitic and asthmatic pediatric patients” (Pediatric Allergy and Immunology, Volume 22,Issue 4,pages 419-423, June 2011);
  • “Sensibilzation rate of Anisakis Simplex in a not selected pediatric population ” Società Italiana di Allergologia ed Immunologia Pediatrica S.I.A.I.P. 9° Congresso nazionale di allergologia ed immunologia pediatrica.

La Dottoressa Aperio gestisce un team di nutrizionisti che collaborano con lei per creare diete bilanciate e gustose che sono alla base dei menu Miwa Diet (Miwa Diet è un marchio depositato che fa della professionalità del suo staff un suo punto di forza).

Da Settembre 2013 la Dott.ssa Aperio cura la rubrica sull’alimentazione della rivista “Senza età. Salute & famiglia”.

Esercita la sua attività come professionista per chi volesse una consulenza nutrizionale personalizzata.


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