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Perché autovelox sì e limitatore di velocità no?

Creato il 08 novembre 2012 da Laperonza

 

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Appurato che la velocità eccessiva è pericolosa, la logica vorrebbe che i mezzi di trasporto non siano in grado di superare un certo limite più che venga punito il guidatore che lo supera. Una vettura è potenzialmente pericolosa fintanto che è in grado di superare una velocità tachimetrica ritenuta tale. Allora, una volta stabilito quale sia questa velocità oltre la quale un mezzo è pericoloso, basterebbe impedire che il mezzo stesso sia in grado di superarla. L’autovelox è una truffa ai danni dell’automobilista. Idem dicasi per il tutor. Il concetto stesso di limite di velocità è una truffa. Perché consentire alle vetture di raggiungere velocità iperboliche per poi vietare quelle stesse velocità per legge? La velocità è una delle principali cause di incidenti mortali sulle nostre strade. Allora perché permettere che un’automobile possa raggiungere velocità eccessive quando si possiede la tecnologia per impedirlo?

La tecnologia esiste. Già nel 2008 la GDO, società del gruppo Continental, presentò un apparecchio chiamato Pedal Interface nato dall’esperienza maturata nei limitatori di velocità per veicoli commerciali e autobus. In sostanza tale apparecchiatura agisce sul cruise control (altro dispositivo largamente diffuso) e limita la velocità ad un livello prestabilito. Qualsiasi vettura, quindi, può essere messa in condizione di non superare il limite di velocità a prescindere dalla propria potenza. Significa che se una macchina può andare da 0 a 100 chilometri orari in 5 secondi continuerà a farlo ma non potrà superare, mettiamo, i 130 chilometri orari. Semplice e logico. Ma impopolare.

Infatti, è questa una delle questioni che impediscono di adottare questo sistema o uno analogo: la popolarità. La forza politica che proponesse e promulgasse una legge che stabilisca la fine della libera velocità sarebbe molto probabilmente punita a livello elettorale causa l’atavica propensione italica a sfidare la legge. Nel contempo esiste un altro problema legato alla redditività delle contravvenzioni. Infatti, adottare il limitatore di velocità su tutte le auto comporterebbe l’inutilità dell’imposizione di limiti di velocità e delle sanzioni ad essi legate. Ma su queste sanzioni si reggono parecchie casse pubbliche e diverse aziende private che lavorano nel settore del controllo della velocità.

Sarebbe quindi utopico pensare ad una riforma totale del concetto di velocità in strada? Forse no. Ad esempio un governo sganciato dalle logiche elettorali come quello attuale potrebbe adottare con estrema facilità questa decisione. Sempre ammesso che sia realmente sganciato dalle logiche elettorali.

Luca Craia


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