Tra le punte di lancia della retorica islamofila più estremistica, il caso Breivik , utilizzato quando il dibattito si posa sul terrorismo della Mezzaluna per ridimensionarne il significato e la portata e per “controbilanciare” il giudizio su fenomeno e sull’islam più in generale, cercando di evidenziare quello che sarebbe un lato altrettanto oscuro della cristianità e della cultura occidentale.
Si tratta di un analisi ad ogni modo semplicistica, approssimativa e concettualmente immatura, questo perché Anders Behring Breivik era un criminale isolato che ha compiuto un gesto isolato ed unico nel suo genere per l’Occidente (almeno nelle sue proporzioni), mentre la violenza dell’Islam radicale conta e può contare su centinaia tra gruppi e sottogruppi, su migliaia di uomini reclutati e reclutabili ad ogni latitudine , sull’appoggio di Stati sovrani ed è causa, ogni anno, di migliaia di atti di tipo terroristico, in ognuno dei cinque continenti
Una foglia di fico, dunque, che il lavoro di scavo razionale mostrerà in tutta la sua inconsistenza