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Perchè cerco disperatamente il lieto fine di quella fiaba che mi sto raccontando, quel "C'era una volta" che, ne sono sicura, da qualche parte c'è ancora.

Da Colorefiore @AmoreeDintorni

Quando penso alla persona che ero un tempo, quando forsenemmeno ero ancora del tutto "una persona" in grado di affrontareluci ed ombre dell'esistenza, quando tutto quello che vedevo e sentivo lasciavaun'impronta profonda nei pensieri e nei giochi, quando molte cose eranosemplici ed altre sembravano difficili, se penso alla persona che ero quandoancora non sapevo di "essere", quando la troppa bellezza del mondoancora lasciava segni di gioia infinita che l'incapacità di gestire mutava indelicata sofferenza, se penso alla persona che ero e a quella che ancora nonero, alla capacità di percepire profumi che ora forse non sento più, allacapacità di sentire sensazioni semplici che ora non percepisco minimamente,verso le quali sono indifferente o, peggio ancora, cinica, quando penso aquella fragile persona che viveva senza saperlo, non posso fare a meno diutilizzare la frase "C'era una volta".
Come se si trattasse di una piccola e semplice fiaba.Ed anche se non posso fare a meno di credere che "C'erauna volta e adesso non c'è più", talvolta ancora mi sorprende la speranzaintermittente di raggiungere un lieto fine.Nel flusso dei pensieri insensati che mi impediscono dipensare realmente, trovo un attimo di pace silenziosa in cui arriva unarisposta, un suggerimento, un lontano sussurro dal passato che mi ricorda lasemplicità rotonda dell'essere.Lontano dalle insegne luminose di desideri mai appagati,lontano dal caos delle infinite voci di dentro che urlano senza tregua e senzamotivo, Lontano dai luoghi delle paure immotivate e deleterie, lontano dallapersona che "sono e non voglio essere", sipercepisce l'eco di una voce solitaria che inizia a raccontarmi una fiaba chesembra antica:" C'era una volta...."Questo cinismo che non mi appartiene non toglierà il lietofine alle fiabe.Se "C'era una volta", forse in qualche luogodell'anima c'è ancora. E Forse c'è ancora speranza di spezzare l'incantesimoche mi ha fatto ingoiare il rospo maledetto, reso malvagio da tutte lestronzate che lo sporco gioco economico del mondo ci propina.Sveglia tutta la notte aspetterò Babbo Natale così mi diràse sono stata una brava bambina.Anche se non nevica, verrà con la sua slitta e con le renne.E verrà lo stesso, anche se non ho il camino, perchè entreràdalla porta.E mi porterà quello che desidero, anche se non gli hoscritto in tempo.E strapperò la carta del regalo, perchè sarò impaziente.E sarò felice per tutta la giornata perchè come ogni anno lamagia si sarà compiuta.E ci crederò alle favole questa volta.Avrò fiducia cieca perchè la fiducia nel prossimo mi rendesimile alla bambina che "c'era una volta" in questo involucrodeturpato e maltrattato dalla fretta di crescere.

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