A volte capita di imbatterci in libri che, nonostante il tempo trascorso, risultano essere sempre attuali!Elogio dell'ignoranza, nei poveri nei ricchi. L'ignoranza di Platone. L'ignoranza di chi compone i libri. Cedo alla tentazione di scrivere un'altra operetta.Cara e dolce ignoranza! A forza di possederti, o di essere posseduto da te (che non so bene come sia la cosa) credo di aver trovato la tua definizione. Tu sei la verginità della mente: e percio' tanto piu' degna d'essere da me preferita a quell'altra conosciuta dal volgo, quanto lo spirito immortale sovrasta alla materia caduca. Piu': hai quasi sempre l'immenso vantaggio di durare tutta la vita de' tuoi cultori: quando che l'altra, fatte le debite eccezioni, è solita andarsene coll'aprile degli anni, e qualche volta anche col marzo. Se il mondo possedesse quella rara facoltà che si chiama buon senso, e quell'altra piu' rara ancora che è l'arte di stare al mondo, dovrebbe possibilmente attenersi alla piu' rigida e inviolabile ignoranza. Ve lo provo. Io divido la società in due grandi categorie, poveri e ricchi; o, in altri termini, gente che lavora per vivere ,e gente che vive per far lavorare. I primi bisogna pur troppo che, bene o male, imparino un'arte: una sola; guai se ne imparano due! La sterminata maggioranza degli uomini avvezza ad esercitare un solo mestier solo e male, non puo' persuadersi che altri ne eserciti bene un paio: cio' ripugna all'amor proprio, cio' genera invidia, cio' vi rovina e nell'uno e nell'altro.Vi diro' cosa sia avvenuto d'un mio povero amico che vent'anni fa per ischerzo oso' stampare di essere medico-poeta. In qualità di medico ebbe cosi' poca fortuna da dover espatriare per un umile impiegatuccio, che occupa da quindici anni senza aver mai potuto fare un passo innanzi. E in qualità di poeta si tiro' sul capo tante inimicizie e tante brighe che i versi gli vennero in odio piu' dei debiti e dei rimorsi. Buon per lui che sono sempre là io a consolarlo delle sue sventure col ripetergli tre volte al giorno: "Impara, o imbecille, a voler fare due mestieri; e cio' che è peggio ancora, a dar pubblici saggi di far bene l'uno e l'altro. Com'è possibile avere amici? Hai trovato il metodo infallibile per farti mal volere e tradire perfino dai protettori. Ringrazia dunque ben bene la providenza, se come medico non ti hanno ancora lasciato crepare di fame, e come poeta non ti hanno mai bastonato, e in certa occasione anche impiccato".Tratto da: Il viaggio d'un ignoranteossia ricetta per ipocondriaci compostadalDottore Giovanni Rajberti.Nuova edizione, Storpiata da un analfabeta. Volume Unico. NAPOLIPresso PERRES E USIGLI EDITORIStrada Nuova S.M.Ognibene, n°351858. Fabio Viganò.





