Perché creare un blog

Ogni serio blogger che si rispetti dovrebbe sentire la necessità di metter nero su bianco i motivi che lo spingono a creare e aprire un proprio spazio personale su Internet, non tanto per giustificare ciò che scrive, quanto per esigenze di completezza del blog, il quale peccherebbe di un solido orizzonte di senso (per chi lo crea) e di comprensione (per chi legge) qualora tale base dovesse mancare.
Perché dunque un blog? Non è la prima volta che mi cimento in un progetto simile. Quando MSN era ancora in auge, vi era la possibilità di creare dei propri spazi sul web e personalizzarli con foto, video, playlist e note. Si chiamavano Windows Live Spaces ed erano di facile gestione e personalizzazione. Ogni volta che qualche amico della nostra lista di amici aggiornava o modificava il suo Space, ecco che appariva una stellina accanto al suo avatar su MSN. In quel periodo, lo riconosco, scrivevo soprattutto per catturare l'attenzione degli altri. Anche per il fatto che ero un ragazzino abbastanza immaturo (non che adesso sia "maturato" del tutto), gli interventi sul mio blog erano semplici, quasi banali, superficiali, ordinari. Tempo fa, Windows Live Spaces ha chiuso i battenti e i suoi blog sono migrati su Wordpress.
Nel frattempo avevo scoperto Blogger. Mi attirava l'idea di creare un blog "serio", non tanto nel senso di parlare di argomenti "aulico-solenni", quanto più perché mi attirava l'idea di aprire dal nulla un blog, un blog vero e proprio, che non risultasse una filiazione o un effetto secondario del mio account di Windows Live, più professionale, maggiormente personalizzabile. Avevo pure l'account Google, quindi ero a posto. Da quando inoltre la mania del social network Facebook ha contagiato milioni di utenti, non v'era più la necessità di condividere foto, video e musica nello stesso posto. Avevo bisogno di un luogo più appartato dove poter pubblicare i miei pensieri. Dopo vari tentativi, sono approdato sul mio molo personale di "Pagina Diciassette".
Questo blog non nasce infatti a causa di un desiderio primario di attenzione e lettori, fan, "inseguitori" o come li volete chiamare. Per me rappresenta invece una "valvola di sfogo", un luogo dove poter scrivere ciò che spesso non posso, non voglio o non riesco a dire in maniera esplicita e diretta a qualcuno. E' un interlocutore anonimo, depositario di memorie e approfondimenti che sento l'esigenza di scrivere per non tenermi tutto dentro. E' il mio allievo e il mio maestro allo stesso tempo perché  scrivendo posso esternare i miei pensieri in formato "raw" e, rileggendoli, correggermi là dove sbaglio o sono troppo prolisso. E' un esercizio in continua evoluzione, che temo e spero non finisca presto.