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«Perché crediamo in Dio», una spiegazione evolutiva della religione

Creato il 20 giugno 2011 da Andream
«Perché crediamo in Dio», una spiegazione evolutiva della religioneWhy We Believe in God(s): A Concise Guide to the Science of Faith («Perché crediamo in Dio/negli Dei: una guida compatta alla scienza della fede») è il titolo del libro di J. Anderson Thomson e Clare Aukofer, in cui gli autori presentano al grande pubblico un'esposizione chiara e non specialistica dei recenti risultati scientifici sull'origine, l'accoglimento e la diffusione del pensiero religioso da parte della mente umana.
L'Austin American-Statesman ha pubblicato un'intervista ad Anderson Thomson (Eileen Flynn, «Author offers evolutionary explanation for religion», Austin American-Statesman, 19 giugno 2011); eccone un estratto:
Cosa sperate di ottenere offrendo una spiegazione evolutiva della fede religiosa?
Innanzitutto speriamo di aiutare le persone a capire che le radici della fede religiosa sono dentro di ciascuno di noi, e che questa psicologia è significativamente facile da comprendere. Per fare ciò, volevamo un libro breve e accessibile che un lettore interessato potesse finire in un paio di ore. Come l'idea di Darwin della selezione naturale, la psicologia della religione è significativamente semplice da capire.
Ricercatori di molte discipline hanno tracciato i meccanismi che la mente umana usa per generare, accettare e diffondere le credenze religiose. Le loro scoperte sono sostenute da studi di neuroimmagini che mostrano l'assenza di centri specifici per Dio nel cervello. La mente usa percorsi ben noti e collaudati che originariamente si sono evoluti per altri scopi, principalmente si tratta dei meccanismi che utilizziamo per negoziare con la moltitudine di persone dalle quali dipendiamo e con le quali interagiamo.
Il nostro secondo obiettivo è quello di incorporare questa conoscenza all'interno del dibattito sul ruolo della religione nella società statunitense. James Madison l'ha posto correttamente: «Sosteniamo perciò che in materia di religione, nessun uomo ha i suoi diritti violati dall'istituzione della società civile e che la religione è posta fuori dalla sua giurisdizione». I Padri fondatori immaginavano una repubblica secolare, che avesse non solo la libertà di religione, ma anche la libertà dalla religione.
Riteniamo che la presa della religione sulla politica e sul futuro sia indebolita quando le fondamenta psicologiche della religione sono rivelate. È opera dell'uomo, non discesa dai cieli.
Con tutte le scoperte della scienza e della tecnologia, perché la religione ha ancora oggi una presa così forte sulle persone?
La religione sorge dalla nostra umanità di base, indipendentemente dalla tecnologia. Nel nostro teschio moderno rimane un cervello dell'età della pietra — e gli stessi antichi meccanismi che ci rendono una specie straordinaria e ultra-sociale sono quelli che concorrono a creare la religione.
Il nostro sistema di affezione, la fondamentale relazione di cura tra affini, è solo uno di questi meccanismi. Abbiamo perciò creato Dio/gli dei come super-genitori, molto più potente dei nostri terreni e ora deboli o deceduti genitori, e ci rivolgiamo a Dio nei momenti di sofferenza.
Tutti noi diamo per assodato di poter immaginare una conversazione con qualcuno assente e di ripetere ciò che vorremmo dirgli. È una capacità cruciale per la nostra abilità di vivere nel mondo umano, intensamente sociale. Eppure si tratta di un meccanismo straordinario noto come cognizione disaccoppiata; ci permette di separare le nostre menti nel tempo, nello spazio e nella persona. Manca solo un piccolo passo per interagire con un antenato deceduto o una divinità.
Il resto dell'intervista è sul sito segnalato. Questo, invece, è un elenco degli articolo che ho dedicato ad alcuni risultati scientifici su come funziona il pensiero religioso:

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