Che esista un potentato nell’editoria (soprattutto quella dei testi scolastici) non è Amazon a dirlo. Se non vi piace la parola potentato, chiamatelo come volete. Sta di fatto che gli studenti sono spesso vittime degli interessi economici dietro la carta stampata. Amazon, in alcuni casi, è l’unico ad offrire una soluzione.
Che il testo scolastico (ora che le edizioni digitali sono a portata di click) non sia accessibile gratuitamente da tutti gli studenti – non senza infrangere qualche legge sul copyright, nel mio mondo ideale non sarebbe tollerabile. Che, nel mondo reale, non siano disponibili le edizioni digitali di molti testi o che abbiano costi spropositati è abbastanza irritante.
Fa incazzare – invece – che molti professori spaccino le proprie note/dispense come testi scolastici e te le facciano pagare varie decine di euro. Fa incazzare scoprire che i professori abusano dei ‘testi consigliati‘ per promuovere le avventure editoriali proprie o dei colleghi. E così ti ritrovi a spendere decine di euro per un libro che non è un testo scolastico, ma un condensato di appunti del professore. Non hai un punto di vista alternativo con cui confrontarti. Non hai un vero testo pensato e progettato per la didattica.
Ho presto imparato che dei testi consigliati dai professori non conviene fidarsi, se non dopo aver fatto attente ricerche e verificato il giudizio di altri studenti/professori non interessati.
Il nonsense delle dispense dei prof a pagamento
Che un professore pubblichi con una casa editrice le sue dispense mi sembra un nonsenso. Uno, perché non stai offrendo un testo scolastico (non tutti i professori sono capaci di progettare un testo didattico). Due, perché a guadagnarci è soprattutto la casa editrice. Terzo, perché gli studenti pagano cifre esagerate.
A prescindere dal fatto che, come fanno molti professori in gamba della mia e di altre università, le dispense dovrebbero essere rese gratuitamente agli studenti in formato digitale, lasciando eventualmente a loro il modesto onere di stamparle. Se proprio vuoi essere ripagato del duro lavoro, perché non pubblicarle in digitale con una piattaforma di self-publishing, al prezzo shock di 1,99 euro? Studenti e professori entrambi soddisfatti.
Amazon è la soluzione
E veniamo al fulcro del problema. Le librerie di una città universitaria, naturalmente, non possiedono tutti i libri di questo mondo: preferiscono concentrarsi sui soliti testi consigliati dai professori. È giusto, ma non è abbastanza per gli studenti. Per avere un’offerta formativa e didattica più ampia è bene confrontarsi con fonti e con testi più diversificati, non limitandosi né ai testi consigliati, né alla letteratura immediatamente disponibile.
Con Amazon ho potuto acquistare, e ricevere in soli tre giorni lavorativi, un testo scolastico di tradizione “anglosassone”, che generalmente nel settore scientifico è forte, non disponibile in italiano e difficilmente reperibile in una qualsiasi libreria. A prezzi vantaggiosi, per giunta. E se il problema (per sminuirlo!) dell’editoria è che Amazon vende a costi competitivi, direi che il ben più importante problema degli studenti è di poterli comprare i libri.
Se questa soluzione vale per il cartaceo, figurarsi per gli ebook! Non ha senso continuare a vendere testi scolastici nella sola edizione cartacea. Vanno resi digitali e, soprattutto, vanno abbattuti i costi. Un ebook a 30 o 40 euro è una truffa.
Confidate nei prof onesti
A questo punto o vi affidate all’ampia scelta di Amazon et similia, dopo accurate selezioni dei testi da acquistare (che magari hanno anche in libreria!), oppure vi affidate ai professori onesti (non perché gli altri siano disonesti, ma questi lo sono di più) che le dispense le lasciano gratuitamente online. E non limitatevi solo ai vostri prof, rovistate nei siti di altre università: nel web ci sono risorse di grandissimo valore.
Con ciò chiudo questo articolo fuori tema.
Buono studio a tutti.