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Perché è un problema fare shopping negli USA

Creato il 23 aprile 2014 da Signorponza @signorponza

Andare negli Stati Uniti è sempre un’esperienza indimenticabile. Dal momento in cui si mette piede sul suolo a stelle e strisce ci si può sentire come i protagonisti di una delle mille serie tv che guardiamo (io ad esempio ho perso circa 4 mesi, 1 giorno e 14 ore della mia vita per farlo).

A New York è tutto davvero come in un Sex and The City qualsiasi. La casa di Carrie Bradshaw è proprio lì in quella via, i taxi gialli sono pronti a fermarsi non appena alzi la mano al bordo della strada (a Milano si fermerebbero solo gli automobilisti in cerca di divertimento) e dai tombini esce per davvero il fumo a qualsiasi ora del giorno.

Trovandosi in una città come la Grande Mela, è altresì inevitabile dedicarsi a un po’ di sano shopping, perché andarsene senza aver fatto acquisti sarebbe come andare da McDonald’s e mangiare un’insalata accompagnata da acqua naturale.

Ci sono tuttavia dei grossi rischi che si corrono nel fare shopping a New York e negli Stati Uniti in generale. Io, che di professione faccio il ricercatore, ho sentito la necessità di immolarmi in prima persona per la Scienza e capire sulla mia pelle quali sono questi rischi.

Shopping negli USA - Shopping bag

Per prima cosa è molto rischioso avere con sé una carta di credito. Se in Italia ci si può ritenere già fortunati nel trovare un esercente che accetti carte di credito e lo faccia per importi non inferiori a 20.000 euro e soprattutto non ti guardi come se lo stessi rapinando, a New York chiunque accetta carte di credito. Persino gli homeless che chiedono la carità hanno il POS. Questa però è un’arma a doppio taglio, perché non bisogna mai sottovalutare il poter dello strisciamento della carta di credito. Quel gesto che ti fa sentire quasi onnipotente, ricco anche se non hai un centesimo sul conto corrente, nababbo anche se il mese scorso si sono dimenticati di accreditarti lo stipendio. Ed è ancora peggio perché negli Stati Uniti non è neanche detto che rilascino la ricevuta, quindi perdere traccia delle spese che si sono fatte è facile come ubriacarsi ad un evento con open bar.

Shopping negli USA gif

Altro elemento a cui prestare molta attenzione è la mancanza delle tasse sul prezzo esposto. Perché quei 100$ sul cartellino sembra un prezzo tanto appetibile, ma poi alla cassa si trasformerà in una cifra di cui potreste pentirvi. Non ho mai capito il senso di questa scelta che, per fastidio, si colloca ai primi posti della mia personalissima classifica insieme alla sabbia nelle mutande e alla necessità di aggiungere la mancia ai conti del ristorante o al prezzo del taxi.

Noi europei possiamo anche beneficiare di un cambio euro-dollaro ancora abbastanza favorevole. Questo è forse l’aspetto più insidioso di tutti: fa sentire onnipotenti. Un po’ come quando i Russi sbarcano in via Montenapoleone e acquistano tutto quello che trovano nelle boutique delle grandi firme, commessi inclusi. La differenza è che noi non siamo davvero ricchi come loro e, quando siamo negli Stati Uniti, il risparmio che portiamo a casa dovuto al cambio favorevole è  in realtà di pochi euro. Che se tutto va bene spenderemo in commissioni che Mastercard o Visa richiedono per gli acquisti in valuta diversa.

E poi c’è la magia di New York. Fare acquisti sulla 5th Avenue oppure a Soho è un’esperienza mistica che non capita così spesso nella vita e quindi la considerazione ricorrente e auto-assolutoria è “quando mi ricapita di fare shopping qui?”.

Shopping negli USA - Carrie Bradshaw

E allora, per tutti questi motivi, bisogna fare molta attenzione. Potrebbe sempre accadere che inizino a rifiutarvi la carta di credito, come è successo al sottoscritto. Ieri ho anche controllato l’estratto conto sul sito della banca.

Shopping negli USA - Amy Poheler gif

PS: Sulla mia esperienza negli States, senza sfracellarvi troppo le palle sul blog, ho anche scritto questo post (“Quattro cose che invidio agli Americani“). L’ho fatto per provare Medium, una nuova piattaforma per creare e scoprire contenuti. Se vi va, dategli un’occhiata anche voi e fatemi sapere che cosa ne pensate.

Il post Perché è un problema fare shopping negli USA, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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