Il fumo in gravidanza danneggia la salute della futura mamma e del piccolo su diversi piani a causa dell’ipossia causata dall’ossido di carbonio derivante dalla combustione e delle sostanze cancerogene contenute nelle sigarette.
Di: RedazioneI dati dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano che nel nostro Paese poco meno di un terzo delle donne incinte con il vizio del fumo rinuncia alle sigarette durante la gravidanza. Questo a causa sia della difficoltà ad abbandonare un vizio che magari si ha da molti anni, sia della scarsa informazione sulle conseguenze molto negative del fumo in gravidanza.
Continuare a fumare durante la gestazione infatti danneggia gravemente anche il bambino di ossigeno nel sangue e nei tessuti provocata dall’ipossia provocata dall’ossido di carbonio connesso alla combustione e al contatto con le sostanze cancerogene che si trovano nelle sigarette.
Ecco cinque possibili conseguenze negative del fumo in gravidanza:
1. Aborto e morti in culla: una ricerca tedesca ha rivelato che circa il 25% delle morti fetali e il 20% delle morti bianche avrebbero potuto essere evitate eliminando il vizio prima della sedicesima settimana di gravidanza.
2. parto anticipato: il tabagismo aumenta le possibilità di parto prematuro del 6,7%.
3. ritardi nella crescita: la nicotina impedisce il normale flusso sanguigno nella placenta, aumentando i rischi di ritardo nella crescita fetale e scarso aumento di peso. Se una donna incinta fuma da una a cinque sigarette al giorno, secondo alcune stime, il suo piccolo al momento della nascita avrà un peso di 150 grammi inferiore al normale, mentre se fuma più di 20 sigarette al giorno, potrebbe pesare tra i 350 e i 500 grammi in meno. Vi sono anche conseguenze definitive, perché il figlio di una fumatrice, a sviluppo completo, potrebbe esser più basso fino a un paio di centimetri in confronto al bambino partorito da una non non fumatrice.
4. problemi ai polmoni: il fumo in gravidanza ostacola anche lo sviluppo polmonare del bambino, causando problemi che talvolta accompagnano il bambino anche durante la crescita. I figli di una fumatrice hanno infatti maggiori possibilità di sviluppare malattie respiratorie, come asma, allergie e otiti.
5. tumori: alcuni studi sostengono che i figli di genitori fumatori hanno maggiori possibilità di sviluppare tumori in confronto ai figli di genitori non fumatori. In particolare, vescica e reni sono gli organi più esposti alle sostanze cancerogene nella fase dello sviluppo.
Fonte: “Leonardo”