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Perché Gesù ? / Ottobre missionario/ Riflessioni

Creato il 02 ottobre 2013 da Marianna06

 

  

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Perché Egli, non più  Dio nascosto, pur restando il “Mistero” più grande, quello più difficile, per non dire impossibile a essere compreso,esce dal suo carattere recondito e si fa conoscere all'umanità.

E sceglie, infatti , d’incarnarsi nelle nostre carni.

E  non lo fa incarnandosi in un re, né in un sommo sacerdote. E neppure in un sapiente conoscitore delle Scritture e delle cose del mondo.

Fa sue, semmai,tutte le nostre umane debolezze ma anche e, soprattutto,quella voglia di progettualità che nasce da laboriosità innata e  che dimostra da subito, facendo obbediente l’ apprendistato in bottega con Giuseppe, il falegname,  padre putativo e compagno di Maria.

E poi , una volta adulto, ecco il mandato  più difficile cui adempiere.

Quello  per cui Egli era venuto a noi.

L’annuncio del Regno (Missionarietà).

Un regno molto differente da come gli uomini del suo tempo avessero potuto o potessero anche solo immaginarlo.

Scrive Leonardo Boff, nella sua ultima fatica (“Al cuore del cristianesimo”-Emi,Bologna) che Gesù,essendo Figlio Incarnato, sente Dio come Abbà-Padre e può invocarlo come solo chi veramente si sente Figlio.  

E Figlio in senso assoluto, cioè senza nessun altro qualificativo.

Nella sua vita terrena , nella sua parola, nella sua opera ,Gesù di Nazareth, pertanto, rivela quel “mistero” nascosto, che ora è palesemente rivelato in forma umana.

Crea in questo modo la possibilità che ogni uomo o donna si possa sentire anch’esso figlio o figlia di Dio in quanto siamo tutti portatori della medesima natura  umana che Egli ha assunto (Gesù storico non è un fantasma o, peggio ancora, un falso profeta o ciarlatano).

E l’annuncio del Regno altro non è, pure oggi, se non quella rivoluzione che trasforma, talora, anche il male in bene e sintonizza tutte le cose con il disegno o progetto  del Mistero.

La tragedia che incombe [Venne tra i suoi e i suoi non l’accolsero (Gv1,11)], chiarisce Boff, e cioè la condanna a morte per crocifissione,  l’accettazione remissiva da parte di Gesù, la sua fede, la sua speranza nel Mistero e, quindi nel Padre e nello Spirito,  trovano sbocco risolutivo in quella che è la Risurrezione.

La Risurrezione  è segno di salvezza personale e cosmico.

Era e rimane, secondo Boff, l’inizio di un futuro tutto aperto (anche il “nostro”).

Dal piccolo e modestissimo spazio di Palestina a tutti gli spazi dell’universo conosciuto il Regno, ci ricorda il teologo brasiliano, si fa ogni giorno più vicino(nonostante scettici e persecutori). 

E questo è possibile perché la trasformazione in corso ebbe origine , oltre duemila anni fa, proprio da quell’azione trasformatrice di Gesù.

La medesima ,culminata poi nella Risurrezione ( in quanto tutto parte da lì  per Lui e per noi) ,che è anche  quella che ci ha donato come guida del cattolicesimo universale,sul soglio di Pietro, un Papa come Francesco.

Francesco, l’uomo venuto da molto lontano ma che ben conosce tutto intero il prezzo del liberismo selvaggio, i mali delle dittature, le ferite nella dignità dei deboli e degli indifesi e le differenti solitudini  umane.

E che certamente proverà a guidare la Chiesa, come ha più volte ribadito,  allontanando il più possibile narcisismo, clericalismo e cortigianeria, sul cammino della giustizia e della carità.

Secondo quella che è la volontà originaria di Abbà-Padre.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

  

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   Il teologo brasiliano Leonardo Boff,autore de" Al cuore del cristianesimo".


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