Magazine Cultura
Questo Paese, ma in fondo l'intero sistema capitalistico, si regge su un patto sociale, più o meno manifesto, che prevede la distribuzione di poche e rinsecchite briciole ai tanti piccolo-borghesi, lasciando alle elites economiche la possibilità di accumulare, lecitamente e non, ricchezze spropositate. Questo patto sociale scellerato pare essere arrivato al capolinea. Basato com'era sulla progressione lineare del debito pubblico, esso ha garantito un falso benessere per milioni di cittadini che lo hanno volentieri barattato con le politiche di equità fiscale. Se a ciò si aggiunge il sapiente e manipolatorio uso dei modelli culturali, prevalentemente televisivi, che spingono al sogno impossibile di una ricchezza irraggiungibile per tutti, ma possibile solo per pochissimi, ecco che la ricetta era perfetta. Ora, però, i nodi vengono al pettine. Quel patto sociale, così poco vantaggioso, si è rotto e i cocci più pericolosi cominciano già a produrre lotte sociali. Le classi subalterne non saranno più drogate ed assuefatte nel torpore dei piccolissimi privilegi. E non sarà un male, in fondo. La protesta dilagherà perché le ragioni che la alimentano sono di carattere economico e non politico-sociale. Vedrete, però, che a breve sorgeranno e saranno alimentate richieste di protezione sociale. I mass media si sono già coalizzati per deprecare quanto sta accadendo in Inghilterra, a protezione dei poteri economici che li foraggiano. La protesta non può che essere violenta, altrimenti semplicemente non è protesta. Diventa pura rappresentazione, come gli scioperi generali dei sindacati. Purtroppo, il sistema capitalistico imbriglia ogni forma di riforma fiscale basata sull'equità e sulla redistribuzione del reddito, favorendo per sua stessa indole l'accumulo della rendita finanziaria ed immobiliare. La quasi unanime avversione per la patrimoniale ne è una prova evidente. Patrimoniale e tasse sulla successione sono la soluzione, ma verranno applicate? Ne dubito...Ciro Pastore - Il Signore degli Agnelli
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