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Perchè il “Bene” è il fine di ogni Persona?

Da Psychomer
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Azzurra Spreafico
settembre 9, 2010Posted in: pedagogiaPerchè il “Bene” è il fine di ogni Persona?

L’oggetto della Pedagogia è l’educazione. L’oggetto-soggetto dell’ educazione è la Persona. 

Educare significa andare verso una via per raggiungere una meta, la meta della perfezione della persona che diventa così sempre più uomo, sempre più, appunto, persona. 

“Raggiungere la pienezza umana”: sembrano parole così difficili, quasi inutili dal punto di vista concreto. Il fatto è che, essendo l’educazione un percorso lungo e intenzionale, FATTO DI SCELTE, presuppone che io abbia una gamma di opzioni tra cui scegliere. 

Se ad esempio dovessi andare ad una festa il cui tema è –la neve-, io per essere adeguata alla festa dovrei vestirmi in modo da richiamare la neve. Perciò, di fronte al mio armadio, tengo conto del mio obiettivo e poi scelgo. Prenderò dei vestiti azzurri, bianchi o grigi per essere una sorta di fiocco di neve, per raggiungere il mio obiettivo. 

Questo significa che quando io conosco l’obiettivo so anche esattamente cosa e come sceglierlo? 

Purtroppo no, perché nelle questioni fondamentali, l’uomo non HA COSI’ CHIARO ED EVIDENTE L’OBIETTIVO, fa fatica  a figurarsi il CONCETTO DI BENE O DI PIENEZZA DI PERSONA. Per cui fa fatica anche a scegliere. 

Se ad esempio io dovessi andare ad una festa il cui tema è –l’amore- , sarebbe molto più difficile ipotizzare in che modo potrei vestirmi, tale da essere adeguata. Infatti ognuno potrebbe avere rappresentazioni diverse di amore: la forma del cuore, il rosso, il rumore del battito, il calore, oppure il colore giallo o un abbraccio. Nessuna è sbagliata. Sembra come se ci fossero diverse vie per raggiungere l’obiettivo. 

In effetti la vita è così. Tutti puntiamo al bene assoluto e alla pienezza del nostro essere persona, tuttavia utilizziamo strade diverse; uno con il suo lavoro, uno riflettendo, uno facendo il papà, uno raccogliendo un fiore…. 

Molti obiettano e affermano che ci sono tanti bene diversi, ovvero tanti obiettivi. DICONO CHE IL BENE E’ DIVERSO PER CIASCUNO. NIENTE DI PIU’ FALSO. 

IL BENE NON PUO’ ESSERE UNO E ALLO STESSO TEMPO ESSERE TANTE DECLINAZIONI DIVERSE. 

Chi obietta spesso fa l’esempio della bellezza, ciò che è bello per uno non è detto che sia bello per un altro. MA LA BELLEZZA NON E’ IL FINE DELLA PERSONALIZZAZIONE, DELL’ELEVAZIONE DELL’UMANO. IL BENE INVECE E’ CIO’ CHE C’E’ DI PIU’ ALTO E PERFETTO TRA I FINI DELL’UOMO

Se ad esempio, sono in una strada con dieci feriti, scelgo di curare quello più grave e non quello più bello. Il mio fine infatti è curare, fare il bene. Il fatto che io avessi l’obiettivo del bene mi ha comunque dato la possibilità si scegliere tra varie opzioni e quindi di decidere se con tale azioni realizzare un fine piuttosto che un altro. Se il mio fine fosse invece stato di trovare un compagno di vita, probabilmente avrei curato il più bello. 

Questo esempio risponde bene anche all’obiezione di coloro che pensano di essere burattini mossi da un’entità superiore (non ho usato consapevolmente la parola Dio). 

Io assumo un fine, che nell’uomo è necessariamente il bene. Nella vita quotidiana posso realizzare il bene tramite delle azioni, delle scelte. Faccio fatica a scegliere perché ho un’idea vaga di bene, che con lo studio, la riflessione, l’esperienza e l’ascolto di me stesso riesco a rendere sempre più chiara ed evidente. Il fatto che io abbia un’idea vaga dimostra che siamo liberi, ovvero che non siamo pura emanazione di un ente superiore. Se ci fosse un burattinaio che ci comandasse non avremmo scelta. Ma l’esistenza evidente degli errori mostra come noi possiamo scegliere e quindi che siamo liberi. 

Il bene non si identifica né con il piacere, né con l’utile. Perché? Semplicemente perché il piacere e l’utile sono concetti diversi dal bene. Il bene non può essere “Bene” e anche “non bene”. Il bene è uno ed è la volontà dell’uomo a tutelare la Persona, a renderle sempre dignità e rispetto. 

Ovviamente la scelta del fine ultimo è una mia scelta, quindi potrò scegliere come obiettivo il bene oppure il piacere. Sono due mete diverse che portano con sé comportamenti diversi. 

Poiché IL VALORE DELLA PERSONA E’ SUPREMO PER OGNI LEGGE MORALE, IL BENE E’ IL FINE DELL’UOMO COME NATURALE CONSEGUENZA, IL PIACERE NON LO E’ perché non è un criterio di scelta su come comportarmi che può rispettare l’altro e/o me stesso.

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Azzurra, Pedagogista e educatrice professionale laureta in scienze dell'educazione e laureanda in scienze pedagogiche. Se vuoi sapere altro di me leggi alla pagina -chi siamo- oppure aggiungimi in facebook (Azzurra Spreafico). ecco la mia email, nel caso tu voglia contattarmi: [email protected] Sito personale: www.pedagogistaleccobrianza.it

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