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Perché il giornale La Provincia non critica Casa Pound? Perché non riporta la sentenza della Cassazione che vieta il saluto romano? Giorgio Riboldi: con i fascisti non si discute

Creato il 18 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

La stampa locale non dà spazio o rimuove queste informazioni (cioè la sentenza con cui la Cassazione vieta il saluto romano, ndr) ma dedica mezza pagina alla notizia di un volantinaggio-presidio di casa Pound, nota associazione di estrema destra, ampiamente foraggiata da Alemanno e da parte di ambienti del Pdl, che in alcuni casi si è resa nota per le azioni violente e aggressive dei suoi militanti. Il tutto, non firmato e privo di qualsivoglia, anche minimo, cenno critico rispetto all’attività di questa associazione di estrema destra che non disdegna apprezzamenti positivi sul famigerato ventennio fascista e pratica alcune attività non propriamente democratiche. Non solo; l’unico quotidiano cartaceo della provincia pubblica un mio intervento sul revisionismo storico ( interamente pubblicato da questo blog), togliendo riferimenti importanti, quali il carattere criminale e violento del sig.Muti, tragicamente noto durante il ventennio per le sue imprese violente e criminali. Inoltre, ultima ( per ora) ciliegina sulla torta, pubblica in data odierna, in risposta al mio scritto, una lettera critica nei miei confronti di tal Pelizzoni, che dal basso della sua ignoranza storica fa scempio delle oggettività storiche e cerca confusamente di porre sullo stesso piano idee tra loro contrapposte e ignorando che l’ultima guerra mondiale è stata vinta non solo dagli USA e dai suoi alleati occidentali, ma anche dall’Unione Sovietica che ha contribuito a liberare metà Europa dal nazi-fascismo, entrando tra l’altro per prima nel campo di concentramento di Auschvitz, liberando i pochi sopravvissuti dallo sterminio dei nazisti. Altro discorso è la valutazione profondamente critica che io dò sull’esperienza politica dei paesi dell’est con un sistema economico e sociale che ha poco a che vedere con la dottrina marxista rivoluzionaria. Questa è storia e storia dei vincitori, il resto è ciarpame oggettivamente reazionario e fascista, anche se mascherato da falsa equidistanza. Voglio aggiungere che il direttore del suddetto quotidiano cartaceo risponde con una frettolosa nota al mio scritto, ma si guarda bene dal commentare lo “scritto” del suddetto Pellizzoni, prendendo di fatto posizione. Occorre continuare la battaglia contro i rigurgiti di fascismo e di fascisti e contro l’istituzionalizzazione del Revisionismo Storico, tenendo ferma,come premessa ineludibile, che con i fascisti e i loro “oggettivi” complici NON SI DISCUTE. Con i fascisti i rapporti si sono chiusi il 25 Aprile 1945. E’ per questo che non risponderò al Pelizzoni sul quotidiano cartaceo di Cremona.

Giorgio Riboldi di SU LA TESTA l’altra Lombardia

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