Non crede alla chiusura del presidio ospedaliero Santa Marta tuttavia il sindaco di Rivolta D’Adda Fabio Calvi, per precauzione, si batterà con tutte le forze politiche per evitare un danno così grave al paese e all’intero circondario. Come ha spiegato lo stesso Calvi a margine del primo consiglio provinciale “non è credibile che si voglia chiudere il Santa Marta: è un presidio ospedaliero nuovo, sul quale sono stati compiuti investimenti finalizzati a potenziare la riabilitazione e ultimamente la dialisi. Chiuderlo quindi sarebbe assurdo ma l’attenzione sarà massima”.
Lo stesso direttore generale dell’azienda ospedaliera di Crema Luigi Ablondi, responsabile dello stesso presidio rivoltano, non crede assolutamente a un’ipotesi così insensata come la chiusura. Il presidio non svolge un servizio generico: è finalizzato a coprire un settore come la riabilitazione in cui la domanda di cure è elevata. D’altro canto Luigi Ablondi conosce da circa 15 anni la sanità della provincia di Cremona: è il dirigente di vertice più esperto del territorio e dovrebbe dirigere, si presume, l’Asl da 500mila abitanti che comprenderà la provincia di Cremona una volta attuata la riforma sanitaria di Maroni.
La richiesta di unire le forze politiche in una sorta di “presidio del presidio” è partita, come qui riportato nei giorni scorsi, dal consigliere d’opposizione Giacomo Melini.
