Perché la felicità è soltanto nel “qui e ora”?

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

La feliictà è nel “qui e ora”

Nel “qui e ora” troviamo la felicità.

Noi pensiamo con l’emisfero sinistro e con quello destro: e che differenza!

Qualunque azione è in grado di interrompere il flusso negativo automatico della mente (inconscia)!

Buongiorno, ho trovato il suo blog davvero benfatto, e mi ha incuriosito molto la sua teoria sul pensiero negativo. Personalmente sto vivendo un periodo “agitato” fatto di ansia, stress e pensieri negativi… tutto è cominciato 6 mesi fa o meglio sarebbe dire tutto è esploso 6 mesi fa perché ho da sempre queste emozioni negative dentro di me…. ho avuto un’infanzia un pò cosi…. papà alcolista, papà assente, papà marito violento….. negli anni mi sono fatto la mia corazza e appena ho potuto mi sono creato una mia famiglia…. ora sono 11 anni che sono sposato, ho due bimbe di 9 e 6 anni e vivo felice…. 6 mesi fa però, un fuoriprogramma, fortunatamente fasullo, ci ha fatto andare in tilt…. mia moglie ha cominciato ad accusare vari sintomi organici che ci ha fatto pensare alle più disparate malattie….. in realtà si trattava di un blocco emotivo, stress e ansia che somatizzava sul corpo…. nel frattempo però le emozioni vissute, provate erano VERE di VERA malattia… e cosi ci è nata la PAURA del futuro come se quel che ci è successo ci avesse risvegliato da un lungo letargo che ci ha fatto capire che anche noi possiamo essere colpiti e non siamo al sicuro…. da qui mille preoccupazioni di salute per noi e per le figlie…. paura di non poter controllare ciò che non si può…. dover accettare il futuro senza poter farci nulla…. paura di malattie che magari non arriveranno ma che sono li…… pensieri negativi che nascono, crescono e fanno male“. (Da un commento sul blog)

La paura del futuro è la cosa più comune di questo mondo: ce l’abbiamo tutti. Siamo tutti più o meno preoccupati e ansiosi per quello che potrebbe succedere a noi e alla nostra famiglia. Infatti, lo scopo della paura è quello di evitare comportamenti poco giudiziosi che potrebbero metterci in pericolo. Si tratta però di una paura immaginaria, quindi non vera, che ci destabilizza quando diventa esagerata perché non siamo in grado di controllarla.

È risaputo che se viviamo troppo nel futuro diventiamo ansiosi e preoccupati, mentre se viviamo di molti ricordi diventiamo tristi, passivi e depressi.

Chi vive nel futuro e/o nel passato non vive per niente bene, soprattutto a causa delle paure.

Dobbiamo vincere le paure altrimenti saremo ansiosi e infelici e incapaci di realizzare i nostri sogni! La paura ci impedisce di ragionare e di scegliere e ci costringe a evitare ogni minimo rischio.

Il potere  di Adesso

Si dice che per stare in pace con se stessi e non avere paure e brutti pensieri, si deve vivere nel qui e ora, nel presente, nell’Adesso.

Vivere nel qui e ora significa essere tutto presi da ciò che si sta facendo senza pensare ad altro, come si verifica quando ridiamo, giochiamo o ci divertiamo perché siamo sereni e spensierati. La stessa cosa accade quando siamo impegnati in una attività che ci piace. Quando siamo nel qui e ora siamo veramente felici.

Se, mentre sei al lavoro pensi ad altre cose, non solo sei poco efficiente, ma puoi combinare anche grossi guai a te e agli altri. Pensa ad un pilota  o al macchinista di treni o anche ad un semplice automobilista: guai a distrarsi! E anche guai a non riposarsi a sufficienza.

Gli incidenti sono causati in genere da un attimo di distrazione.

E allora cosa succede quando ti siedi in poltrona e stai senza far niente? Arrivano immediatamente i pensieri negativi che sono fastidiosi e opprimenti proprio perché sono legati a brutti ricordi del passato o a preoccupazioni per il futuro. La mente, non appena non è impegnata in qualcosa di utile, di pratico o di divertente, si sbizzarrisce con mille pensieri negativi e ci conduce verso precipizi o vicoli ciechi. Insomma, ci porta verso pericoli immaginari come se fossimo ancora nel periodo delle caverne…

Ecco allora il potere del qui e ora, dell’Adesso, del presente! Vivere nel qui e ora significa essere  impegnati in ciò che si sta facendo, per cui la mente è impossibilitata a pensare ad altro e quindi non può spaventarci con pensieri assurdi (relativi al futuro o al passato).

È chiaro che non è per niente facile vivere sempre nel qui e ora; è facile soltanto se siamo impegnati, come quando lavoriamo o facciamo un’attività che ci piace, insomma quando siamo concentrati.

Ma non appena ci sediamo un attimo… la mente ricomincia a spaventarci con mille pericoli immaginari!

Se così stanno le cose, cosa bisogna fare per non soccombere ai pensieri negativi? Occorre tenere la mente (inconscia) sempre occupata, non stare mai senza far niente, e quindi essere sempre attenti volontariamente.

Non appena ci accorgiamo di stare pensando a cose brutte, occorre riportare subito l’attenzione sul qui e ora: alzarci, muoverci, aprire il frigorifero e bere o mangiare qualcosa, fare qualcosa di pratico, anche andare da una stanza all’altra e focalizzarci su qualche oggetto o uscire; e se si è in macchina, occorre fermarsi alla prima piazzola di sosta e o al primo autogrill e sgranchirsi le gambe.

La-leva-del-benessere-e-della-felicità

Qualunque azione è in grado di interrompere il flusso negativo automatico della mente (inconscia)!

Insomma, dobbiamo interrompere immediatamente la spirale dei pensieri negativi riportando l’attenzione e l’azione sulla realtà che ci circonda, sul presente o qui e ora. In poche parole, dobbiamo ricordarci sempre che se non siamo impegnati e stiamo senza far niente, la mente è libera di pensare e di destabilizzarci e ci conduce verso i peggiori scenari, le peggiori cose che potrebbero succedere a noi o ai nostri familiari, oppure ci deprime a causa di ricordi dolorosi del passato che ci rivoltano il coltello nella ferita.

In fondo, l’accettazione della realtà, che comprende l’accettazione di se stesso o contentezza interiore, è una decisione potente e liberatoria proprio perché ci distacca dal passato e dal futuro e ci fa essere ancorati nella realtà del qui e ora.

A questo punto possiamo dire che gli esseri umani hanno a che fare con due menti aventi caratteristiche opposte che, fatta eccezione per i momenti in cui siamo concentrati, si escludono a vicenda: una mente atavica, inconscia e irrazionale, che è molto impressionabile e che può portarci alla deriva se la lasciamo senza controllo perché scatena emozioni e pensieri negativi, e una mente critica, logica, consapevole, razionale e moderna.

Va da sé che quella che ho chiamato mente atavica o irrazionale corrisponde all’emisfero destro del cervello, mentre la mente moderna o razionale corrisponde all’emisfero sinistro.

Insomma noi pensiamo con l’emisfero destro in maniera involontaria e inconsapevole, e con quello sinistro, in maniera volontaria e consapevole, e c’è un abisso tra questi due modi di pensare.

Vivere nel qui e ora, ossia nel presente, significa pensare ed agire con la mente logica e razionale, e ci vuole ovviamente impegno, attenzione, concentrazione e volontà da parte nostra; invece, vivere nel passato e nel futuro significa affidarsi al pilota automatico, alla mente inconscia che purtroppo è irrazionale e involontaria: quest’ultima è molto soggetta alle suggestioni ambientali perché è la stessa mente degli uomini delle caverne, ossessionati da mille pericoli e paure di ogni genere.

La mente atavica è assai sensibile alle emozioni negative, che a loro volta bloccano la mente razionale, e si innesta tutte le volte che siamo immersi nel futuro o nel passato.

In pratica, viviamo nel presente, nel “qui e ora”, quando siamo attenti e concentrati, ossia tutto presi e consapevoli di ciò che stiamo facendo: in queste condizioni i due emisferi cerebrali – le due menti – entrano in sintonia e raggiungiamo la massima consapevolezza ed efficienza.

Grazie alla concentrazione possiamo fruire delle migliori qualità dell’emisfero destro come la creatività, l’intuizione e la capacità di sintesi, e se siamo impegnati in qualcosa in cui siamo molto bravi e che ci piace molto possiamo entrare in stato di flusso o di grazia. Le qualità che ci portano all’eccellenza non possono manifestarsi in presenza di emozioni negative perché non riusciamo neanche a concentrarci.

E allora il problema dove sta? Perché non siamo sempre attenti e consapevoli?

Purtroppo, essere sempre attenti a ciò che si sta facendo, e a maggior ragione concentrati, comporta un dispendio energetico enorme e arriva subito la stanchezza, specialmente per chi conduce una vita sedentaria. Ed ecco perché i piloti degli aeroplani che sono necessariamente sempre al massimo della concentrazione, innestano appena possibile il pilota automatico, cosa che facciamo anche noi ogni giorno inconsapevolmente, ma in questo modo usciamo dal “qui e ora” e… andiamo soggetti ai pensieri negativi.

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