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Perche’ la liberta’ politica dipende dalla liberta’ del software piu’ che mai

Creato il 11 febbraio 2011 da Idl3

[Traduzione di: Why Political Liberty Depends on Software Freedom More Than Ever]

Discorso tenuto da Eben Moblen alla conferenza FOSDEM 2011 a Bruxelles il 5 Febraio 2011.

Grazie, buongiorno. E ‘un grande piacere essere qui. Voglio ringraziare gli organizzatori per quel miracolo che e’ FOSDEM. Voi tutti sapete che solo il caos potrebbe creare una organizzazione di questa qualita’ e potenza; è un onore per me giocare un piccolo ruolo in questo. So quanto siete ansiosi di affrontare le questioni tecniche e mi dispiace di iniziare con la politica di prima mattina, ma è urgente.

Lo avete visto in tutto il mondo nelle ultime settimane, non e’ vero? Come funziona realmente la politica ora per le persone veramente alla ricerca di liberta’, per persone che cercano di creare il cambiamento nel loro mondo adesso.

Quello che l’acciaio era per l’economia del 20° secolo, quel che l’acciaio era per il potere del 20° secolo, quel che l’acciaio era per la politica del 20° secolo, lo e’ ora il software. E’ la pietra angolare, la componente con la quale e’ fatto tutto il resto, e, quando parlo di tutto il resto, mi riferisco ovviamente alla liberta’, cosi’ come alla tirannia, cosi’ come al business certamente, cosi’ come allo spiare tutti liberamente per tutto il tempo.

In altre parole, la componente stessa della vita sociale, il modo in cui funziona o non funziona per noi, il modo in cui funziona o non funziona per coloro che ne hanno la proprieta’, il modo in cui funziona o non funziona per coloro che opprimono, ora tutto dipende dal software.

Alla fine di questo rapido processo, quando abbiamo iniziato il nostro piccolo complotto, voi ed io e tutti gli altri, vi ricordate come funzionava, giusto? Voglio dire, era una semplice idea. Crea la liberta’, metti la liberta’ in ogni cosa, accendi la liberta’. Giusto? Era cosi’ che il complotto e’ stato progettato, e’ cosi’ che la cosa dovrebbe funzionare. Siamo andati avanti abbastanza bene in questo modo e siamo arrivati circa a meta’ strada verso la fase uno, il mio caro amico Larry Lessig capi’ cosa stava succedendo e scrisse il suo primo, sorprendente, libro “Code“, col quale ha detto che il codice stava per fare il lavoro della Legge nel 21° secolo. Era un’idea cruciale dalla quale e’ nato molto altro, compreso la Creative Commons e un mucchio di altre cose utili. Il punto veramente importante e’ che il codice fa il lavoro della Legge e il lavoro dello Stato. E il codice fa il lavoro della rivoluzione contro lo Stato. E il codice fa tutto il lavoro che lo stato fa cercando di mantenere il suo potere in situazioni rivoluzionarie.

Ma il codice organizza anche le persone in strada. Stiamo avendo un enorme dimostrazione in tutto il Mondo proprio ora, del potere del codice, in entrambe le direzioni. I giornali negli Stati Uniti il mese scorso erano pieni del rumore creatosi intorno al libro “The Net Delusion” di Evgeny Morozov, un libro molto interessante che adotta una visione pessimistica della natura politica dei cambiamenti in rete. Morozov, che proviene dalla Bielorussia, e quindi ha una chiara visione dei meccanismi del dispotismo del 21° secolo, vede i modi in cui le istituzioni della rete stanno sempre piu’ venendo cooptate dallo Stato nel tentativo di limitare, controllare, o eliminare la liberta’.

La sua sintesi di mezzo decennio di documenti politici su questo tema contenuti nel suo libro e’ un avvertimento per gli ottimisti tecnologici, almeno lui dice che e’ questo, circa la natura della delusione della rete, che la rete porta la liberta’. Io sono, credo, uno dei piu’ ottimisti tecnologici, perche’ credo che la rete porti la liberta’. Tuttavia non credo che il signor Morozov si sbagli. La rete sbagliata porta la tirannia e la rete giusta porta la liberta’, questo e’ uno dei motivo per cui ho ancora i distintivi da distribuire che dicono “Stallman aveva ragione“. La rete giusta porta liberta’ e la rete sbagliata porta tirannia, perche’ tutto dipende da come funziona il codice.

Bene, lo sappiamo tutti. Abbiamo speso molto tempo a fare software libero, abbiamo speso molto tempo a mettere il software libero in ogni cosa, e abbiamo cercato di accendere la liberta’. Abbiamo anche unito le forze con altri elementi del mondo della cultura libera che abbiamo aiutato a nascere. Ho conosciuto Jimmy Wales molto tempo fa, e Julian Assange. E cio’ che tutti noi eravamo pronti a fare, cambiare il mondo. Wikipedia e Wikileaks sono due facce della stessa medaglia. Loro sono le due facce della stessa medaglia, la terza faccia e’ il FOSDEM, e’ il potere delle persone comuni di organizzarsi per cambiare il mondo. Senza dover creare gerarchie e senza dover riprendere le strutture di potere che vengono sfidate dal desiderio di creare la liberta’.

Wikileaks e’ stata trattata ovunque in tutto il mondo in modo semi-criminale, nel periodo di Natale, e poi gli avvenimenti in Tunisia hanno reso la questione un po’ piu’ complessa.

Ed e’ diventato chiaro che cio’ che era stato riportato in tutto il mondo come se si trattasse principalmente di un complotto per ferire la dignita’ del Dipartimento di Stato USA, o di mettere in imbarazzo le forze armate degli Stati Uniti, era in realta’, veramente, un tentativo di consentire alle persone di saperne di piu’ sul loro mondo.

Di sapere come opera realmente il potere, e quindi di fare qualcosa a riguardo.

E quello che è successo in Tunisia e’ stato, ho pensato, una confutazione elegante dell’idea che lo scopo di WikiLeaks, della Cultura Libera e del Software Libero fosse principalmente impegnato nella distruzione, il nichilismo, o – io rifuggo dall’utilizzo di questa parola anche in questo contesto – terrorismo. Era invece la liberta’, che e’ caotica, complessa, potenzialmente dannosa nel breve termine, ma salvifica nel lungo termine, la medicina per l’anima umana.

E’ difficile, lo so – perche’ la maggior parte del tempo in cui stiamo scrivendo codice, non ci fa sentire come se stessimo facendo qualcosa che riguarda l’anima umana – prendere con serieta’ il significato politico e spirituale del software libero ai tempi nostri. Ma ci sono molti egiziani la cui liberta’ adesso dipende dalla loro capacita’ di comunicare tra loro attraverso una banca dati posseduta a scopo di lucro da un tizio in California che obbedisce agli ordini dei governi che gli mandano ordini di fornire loro le informazioni contenute su Facebook.

Stiamo osservando in tempo reale l’evoluzione delle forme di politica di liberazione e di liberta’ nel 21° secolo che il codice puo’ creare, e stiamo guardando in tempo reale la scoperta della vulnerabilita’ che emergono dalla cattiva ingegnerizzazione del sistema attuale.

Il social networking – che e’ la capacità di utilizzare libere/i forme/metodi di comunicazione da molti a molti, ora, istantaneamente – cambia l’equilibrio del potere nella societa’ lontano da veicoli altamente organizzati di controllo statale nei confronti delle persone e delle loro vite.

Quello che e’ successo in Iran, in Egitto, in Tunisia – e quello che accadra’ in altre societa’ nei prossimi anni – dimostra l’enorme importanza politica e sociale del social networking. Ma tutto quello che sappiamo sulla tecnologia ci dice che le attuali forme di comunicazione nei social network, nonostante il loro attuale enorme valore per la politica, sono anche intensamente pericolosi da usare.

Sono troppo centralizzati, sono troppo vulnerabili alle rappresaglie e al controllo dello Stato. La progettazione della loro tecnologia, cosi’ come la progettazione di quasi tutta la tecnologia di software non libero, e’ motivato piu’ da interessi di business in cerca di profitto che da interessi tecnologici in cerca di liberta’.

Come risultato, stiamo vedendo movimenti politici di enorme valore, capaci di trasformare le vite di centinaia di milioni di persone, poggiati su una base fragile, come, per esempio, il coraggio di Zuckerberg, o la volonta’ di Google di resistere allo Stato, dove lo Stato e’ un potente partner negli affari e una parte che Google non puo’ permettersi di insultare frequentemente.

Viviamo in un mondo in cui le informazioni in tempo reale, cruciali per le persone in strada che cercano di costruire la loro liberta’, dipendono da un servizio commerciale di micro-blogging situato nel nord della California, il quale per giustificare la sua esistenza da’ un utile alle persone che hanno creato la sua tecnologia, e che sappiamo essere in grado di decidere, da soli, durante la notte, di donare tutto lo storico di tutto cio’ che tutti hanno detto attraverso di essa alla Biblioteca del Congresso. Il che significa, presumo, che in qualche altro luogo, avrebbero potuto fare un diverso tipo di donazione.

Abbiamo bisogno di risolvere questo problema.

Abbiamo bisogno di risolverlo in fretta.

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