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Perché la nudità nell’arte fa ancora scandalo?

Creato il 27 aprile 2013 da Sulromanzo

Perché la nudità nell’arte fa ancora scandalo?Potrebbe essere lecito, nell'anno di grazia 2013, chiedersi perché la nudità, nelle sue rappresentazioni artistiche, susciti ancora, a volte, risentimenti e riprovazioni di varia natura. Lo stato di nudità ha conosciuto, del resto, nel corso della storia dell'espressione artistica, le più svariate interpretazioni, toccando tutte le arti, dalla letteratura alla pittura, dalla scultura al cinema e, qualche volta, favorendo pure la ricombinazione tra alcune di esse.

Con spirito goliardico e chiedendo venia in anticipo, mi permetto dunque di consigliare, disordinatamente, alcune opere eterodosse, coraggiose, se vogliamo estreme; lo si consideri un piccolo viaggio in ciò che è contro quella cosa, non sempre ben specificata, che amiamo chiamare "buon senso", o "pudore".

Un punto di partenza proficuo potrebbe essere la bellissima Storia della letteratura erotica di Alexandrian Sarane, compendio agile ma completo, uscito per Bompiani. Nella nostra rassegna non potranno poi mancare L'origine du monde di Courbet, i nudi di Lucien Freud e gli scatti "di massa" del fotografo americano Spencer Tunick, ma neanche Milo Manara e Luis Royo. E non dovremo dimenticare il cinema, che è forse ciò che ci fornisce i migliori "assist". Dal giocoso e intellettuale Blow-Up al "leggendario" Ultimo tango a Parigi, dallo "scandaloso" Pasolini, tanto della Trilogia della vita quanto di Salò, al patinato, ancorché ben costruito, The Reader.

E poi, giù giù fino alla sexploitation e ai sottogeneri dei sottogeneri, riemergendo in superficie ai nostri giorni e ritrovando opere filmiche come Martyrs e Le streghe di Salem. Tutte spie della contaminazione pop che ricolloca, in un nuovo splendore, corpi nudi pieni e vivi, anche se martoriati e vilipesi, anzi ancora più vivi proprio per questo motivo.

Nell'era dell'ipersessualizzazione, a noi grandi e vaccinati, che male può fare un corpo nudo?


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