Perché alle donne succede sempre qualsiasi cosa e più siamo vestite meglio e più sono alte le possibilità di trovarsi in situazioni improbabili, vi racconto. Venerdì dovevo andare a Firenze e, chiaramente, ero senza benzina, quindi sono andata al distributore più vicino dove, chiaramente, non c'era servizio. Immaginate la scena di una che scende dalla macchina in tacco 12 e crop top davanti a tre uomini in infradito e canottiera che si grattano il sedere sotto il sole cocente. Non so voi ma quando ci sono gli uomini a fare benzina io voglio sempre sentirmi al loro livello e non essere presa in giro, quindi esco sicura dalla macchina e sbuffo con fare spocchioso al tipo che stava impiegando ben 3 minuti per mettere i soldi nella macchinetta temporeggiando per guardarmi con lo stesso charme di Vasco Rossi in overdose. Scanso il Vasco, infilo i soldi, seleziono il numero del distributore e infilo l'oggetto che presumo si chiami "erogatore" nell'auto. La benzina esce e io, fiera come un camionista, mi bullo silenziosamente quando ecco che un calabrone delle stesse dimensioni di un topo muschiato inizia a ronzare intorno all'auto e, impietoso come Anna Wintour davanti alla vetrina delle Crocs, si infila nei miei capelli senza ripensamenti. Io do di matto, ma senza urlare per non farmi prendere in giro dagli uomini, verso tutta la benzina in giro e poi sparo il calabrone lontano agitando i capelli in puro stile Kiss. Alla fine gli uomini mi hanno presa in giro e io sono ancora qui a chiedermi perché borsa non avevo uno spray anti insetti... e dell'acqua fredda per smacchiare l'enorme chiazza di sangue che mi ero fatta sul top spiaccicando una zanzara qualche secondo prima. A distanza di qualche ora mi sono anche chiesta per quale assurdo motivo nella mia borsa non ci fossero delle ballerine portatili e dei cerotti, molti cerotti. Successivamente, quando mi sono trovata una mano occupata da riviste e l'altra da champagne e cellulare, ho desiderato uno di quei gilet da pescatore con duecento tasche, e ho sperato intensamente che la bottiglia d'acqua che avevo in borsa, pesante come il sasso di Sisifo, si trasformasse in una fiaschetta a tracolla puro stile Lawrence d'Arabia. Insomma la mia clutch era più grande del mio avambraccio ma niente, non bastava.
Per questi ed altri motivi (leggi: non avevo neanche i miei libri con me) sono arrivata alla conclusione che l'acquisto di questa borsa si rende ora indispensabile. E' orrenda e mio padre con due tubi l'avrebbe fatta quasi uguale, ma almeno potrò rotolarla per tutta Firenze e, forse, ci entreranno tutti i beni di prima necessità come trucchi, libri e caricabatterie di cui ho bisogno.
CHANEL Spring/Summer 2012
Image via The Sartorialist