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Perchè non ad Oropa..?

Creato il 23 dicembre 2011 da Gianpaolotorres

Perchè non ad Oropa..?

Se i miracoli di Lourdes e Fatima.. fossero avvenuti ad Oropa vi immaginate che traffico avrebbe avuto l’aereoporto di Biella Cerrione?

Ed invece no !

Perchè non ad Oropa..?

Il Santuario di Oropa

I biellesi erano convinti che sarebbe stato sufficiente il prodotto laniero per avere aerei executive a josa che atterrassero con tanti titolari di ditte di confezione a bordo, jets con stilisti americani e quanto altro, per dare il lustro che meritava il proprio aereoporto cittadino,mentre invece si devono accontentare di avere a riposo durante la notte in certe stagioni un paio di Bombardier Canadair.. della Protezione civile..oggetto di tanto parlare..nel breve passato remoto a causa degli appalti per il servizio antincendio e tutto finisce lì.

Perchè non ad Oropa..?

L’aereoporto è in vendita se potesse,e nessuno se ne vuole più fare carico.Son solo perdite da addossare sulle spalle di quanti enti privati e pubblici si siano buttati in questa avventura dispendiosa per il contribuente, in larga parte, come succede sovente anche senza andare troppo lontano da casa nostra.

Questa è una delle tante infrastrutture disponibili e non sfruttate.

A me non dispiacerebbe metterci le mani sopra,soprattutto da quando fu installato anche il radar,che era necessario per il servizio Biella Roma andata e ritorno che si rivelò il solito flop.

Possibile che in una città capoluogo di provincia come Biella che ha dato lustro a se stessa internazionalmente con la qualità dei propri manufatti non ci sia qualcuno che sappia far girare questo impianto invece di tenerlo a un decimo di servizio rispetto a quanto possa offrire?

Io adoro ancora gli aereoporti..ma forse..per fortuna..non ho i soldi sufficienti per un simile acquisto.

E l’Associazione agricoltori i suoi inviati li fa viaggiare in auto o in treno,eventualmente in trattore,ma soldi non ce n’è da buttar via,me lo hanno già detto in chiaro.

Banche locali ,a parte quelle che già ci sono dentro,non se ne vedono spuntare,e poi ci sono comodi Torino Caselle e Malpensa ed a Cerrione la pista è lunga il giusto per certi servizi,ma non per altri.E poi avrà l’illuminazione notturna o la mettiamo sul gobbo del prossimo che si fa sotto?

Ho chiesto all’Arcivescovo cosa possiamo fare,ed anche lui nicchia,non si osa,ha capito dove voglio arrivare,ma sotto voce mi fa capire che si tratterebbe di una manifesta irrisione,di una stregoneria,non si può inventare un miracolo anche a scopo benefico per fare girare un aereoporto e dar lavoro all’indotto in provincia,e poi finisce la conversazione aggiungendo che se mai ci pensi  il suo omologo di Biella a parlarne col cardinal Bertone.

Ben,ci rifletto..sopra..e poi vi faccio sapere,ok? Avrei un’idea giusta.Una delle tante.

Il Santuario di Oropa

Storia del Santuario

Meta ideale per chi desidera unire momenti di serenità interiore a occasioni di approfondimento culturale, Oropa si colloca in uno scenario unico e incontaminato a soli 15 minuti dal centro di BiellaIl Santuario di Oropa sorge a 1200 m di altitudine ed è il più importante Santuario mariano delle Alpi: inserito in una cornice naturale di assoluta bellezza, è un luogo di incontro, di dialogo, di ascolto, di contemplazione e di preghiera. Come una gemma incastonata tra il velluto dei verdi prati circostanti, il Santuario appare oggi come una reggia, il cui grandioso insieme di edifici viene quasi stemperato dalle montagne circostanti.Secondo la tradizione l’origine del Santuario è da collocarsi nel IV secolo, ad opera di S. Eusebio, primo vescovo di Vercelli. I primi documenti scritti che parlano di Oropa, risalenti all’inizio del XIII secolo, riportano l’esistenza delle primitive Chiese di Santa Maria e di San Bartolomeo, di carattere eremitico, che costituivano un punto di riferimento fondamentale per i viatores (viaggiatori) che transitavano da est verso la Valle d’Aosta.Lo sviluppo del Santuario subì diverse trasformazioni nel tempo, fino a raggiungere le monumentali dimensioni odierne tramutandosi da luogo di passaggio a luogo di destinazione per i pellegrini animati da un forte spirito devozionale.Il maestoso complesso è frutto dei disegni dei più grandi architetti sabaudi: Arduzzi, Gallo, Beltramo, Juvarra, Guarini, Galletti, Bonora hanno contribuito a progettare e a realizzare l’insieme degli edifici che si svilupparono tra la metà del XVII e del XVIII secolo. Dal primitivo sacello all’imponente Basilica Superiore, consacrata nel 1960, lo sviluppo edilizio ed architettonico è stato grandioso. Articolato su tre piazzali a terrazza, il complesso è imperniato su due grandi luoghi di culto: la Basilica Antica, realizzata all’inizio del XVII secolo e in cui si venera la Madonna Nera, per tradizione portata e nascosta da S. Eusebio ad Oropa, e la Chiesa Nuova. Completano la struttura monumentali edifici, chiostri e la solenne scalinata che conduce alla Porta Regia.La chiesa della Madonna Nera Cuore spirituale del Santuario, la Basilica Antica è stata realizzata nel Seicento, in seguito al voto fatto dalla Città di Biella in occasione dell’epidemia di peste del 1599. Nel 1620, con il completamento della Chiesa, si tenne la prima delle solenni incoronazioni che ogni cento anni hanno scandito la storia del Santuario. La facciata, progettata dall’architetto Francesco Conti, semplice nell’eleganza delle venature verdastre della pietra d’Oropa, è nobilitata dal portale, più scuro, che riporta in alto lo stemma sabaudo del duca Carlo Emanuele II, sorretto da due angeli in pietra. Sull’architrave del portale si trova scolpita l’iscrizione “O quam beatus, o Beata, quem viderint oculi tui”, che dai primi decenni del sec. XVII è il saluto augurale che il pellegrino, raggiunta la meta, riceve varcando la soglia della Basilica. Innalzata sul luogo dove sorgeva l’antica chiesa di Santa Maria, conserva al suo interno, come un prezioso scrigno, il sacello eusebiano, edificato nel IX secolo. Nella calotta e nelle pareti interne del Sacello sono visibili preziosi affreschi risalenti al Trecento, opera di un ignoto pittore, detto il Maestro di Oropa. Il ciclo di affreschi, incentrato sulla Vergine e su alcuni santi che dovevano essere particolarmente venerati nell’antico romitorio, costituisce una preziosa testimonianza di iconografia sacra. All’interno del Sacello è custodita la statua della Madonna Nera, realizzata in legno di cirmolo dallo scalpello di uno scultore valdostano nel XIII secolo. Il manto blu, l’abito e i capelli color oro fanno da cornice al volto dipinto di nero, il cui sorriso dolce e austero ha accolto i pellegrini nei secoli. Secondo la tradizione, la statua venne portata da Sant’Eusebio dalla Palestina nel IV secolo d.C. mentre fuggiva dalla furia della persecuzione ariana; adoperandosi per la diffusione della devozione mariana, Sant’Eusebio avrebbe nascosto la statua tra le rocce dove ora sorge la Cappella del Roc, costruita nella prima metà del Settecento dagli abitanti di Fontainemore, località valdostana ancora oggi fortemente legata al Santuario dall’antica processione che si snoda ogni cinque anni tra i monti che separano le due vallate. Durante i lavori di restauro eseguiti nei primi mesi del 2005, sono emerse sulla volta decorazioni risalenti al XVII secolo, caratterizzati da motivi floreali giallo ocra su campo di colore azzurro, recente scoperta di un passato che ha ancora misteri da svelare. Basilica Superiore Oltre l’imponente scalinata che si apre a monte del Piazzale Sacro, lo sguardo si apre verso la Basilica Superiore, costruzione dalle proporzioni monumentali che si trova allo stesso tempo in rapporto di armonia con le alte montagne circostanti e in lieve contrasto con la dimensione spirituale e raccolta dell’Antica Basilica. L’esigenza di costruire una nuova chiesa, considerato l’elevato numero di pellegrini che si recavano in preghiera al Santuario, venne avvertita sin dal XVII secolo, quando si iniziò a discutere del progetto di realizzazione. Sul finire dell’Ottocento, venne scelto il progetto dell’architetto Ignazio Amedeo Galletti (1726-1791), elaborato un secolo prima, e, proseguendo lo sviluppo del Santuario verso Nord, venne deviato il torrente Oropa per disporre dello spazio necessario. Posata la prima pietra nel 1885, i lavori proseguirono con molta difficoltà attraverso le due guerre mondiali, coinvolgendo nume rosi e qualificati consulenti tecnici. La cupola, che si eleva per oltre 80 m dal pavimento, fa da corona all’imponente monumento, che venne consacrato nel 1960. Tre grandi portali in bronzo, preceduti da un ampio pronao, descrivono la storia del Santuario, dalle origini eusebiane fino alla costruzione della Chiesa Nuova, sulla quale aprono l’accesso. Un ampio spazio ottagonale, sovrastato dalla cupola sorretta da alte colonne tra le quali si aprono sei cappelle dedicate alla storia della vita della Vergine, accoglie i visitatori all’interno dell’ampia e grandiosa sala. L’altare maggiore, posto al centro della sala minore, è sormontato dall’aereo ciborio, moderna opera dell’artista milanese Gio Ponti. La Basilica Superiore è un’ opera grandiosa voluta dalle ultime generazioni di biellesi e da tanti devoti alla Vergine Bruna, la cui testimonianza è stata lasciata nella sottostante cripta del suffragio, che accoglie nei suoi rivestimenti marmorei i nomi scolpiti dei devoti; si può qui ammirare un’interessante e rara collezione di presepi provenienti da tutto il mondo, testimonianza di fede e di svariate culture che hanno attraversato i confini del tempo e dello spazio per giungere nelle braccia della Madonna Nera di Oropa.

++http://www.santuariodioropa.it/db/it/storia-santuario-116.html


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