Quante volte mi sono sentita fare questa domanda! I toni sempre diversi: dall’incuriosito all’accusatorio. Voi vi siete mai vestiti uguali a vostra sorella o a vostro fratello? Forse sì e forse no. Avevo un’amica, un tempo, con una sorella gemella. O, come dicono tanti, gemella gemella. Nel senso che sono gemelle identiche, come le mie piccole. Ricordo ancora una lunga conversazione che avemmo a proposito della sua “condizione”. “Odiavo il fatto che mamma ci vestisse uguali. E odiavo ancora di più quando la gente, parlando di noi, diceva ‘le gemelle'”. Mi disse che il fatto di essere sempre e comunque legata alla sorella (che adorava, per carità) in qualsiasi circostanza la faceva proprio infuriare. “Siamo così diverse noi. L’unica cosa che abbiamo in comune è l’aspetto fisico, ma la gente non va oltre”. In realtà, io che le frequentavo entrambe, le differenze, anche d’aspetto, le vedevo, eccome. Erano sì molto simili, ma con caratteri, predisposizioni, modi di fare e preferenze diversissimi tra loro.
I ruoli tra di loro sono abbastanza intercambiabili: prima era Veronica a fare da apripista per combinare nuove, indicibili marachelle. Adesso è Ludovica che tende a cacciarsi nei gineprai per prima, facendo da traino anche per la sorella. Dipende molto dai periodi, ma per ora diciamo che è Ludovica quella che fa partire la danza. Ed è anche quella che, di notte, resiste un pochino di più nel suo letto prima di frignare per trovare il calore del letto altrui. Veronica ci mette molto meno.
Anche quando erano protette nel mio pancione immenso, le due piccole pesti avevano caratteri ben diversi: Ludovica placida e schiacciata nel suo angolino, Veronica vorace e irrefrenabile, che mangiava anche il nutrimento della sorella ed era la disperazione delle infermiere che dovevano seguirne i tracciati e i battiti del cuoricino. Non stava mai ferma!
E così, per reazione uguale e contraria, adesso si sono parzialmente invertiti i ruoli. Non rimarrà così a lungo, lo so. Tutto cambia. Però di una cosa sono assolutamente sicura: che ognuna di loro ha le proprie velleità, le proprie preferenze, i propri gusti. Il proprio carattere, insomma. E dunque, per quale motivo dovrei vestirle uguali? Come se fossero una cosa sola, quando è così evidente che delle disparità ci sono, eccome?
Quindi, gentili signori e illustri signore, per favore, smettetela di chiedermi perché non le vesto uguali (senza contare le volte che mi avete chiesto perché le vesto di blu e non di rosa)! Saranno pure fatti miei!