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Perchè proprio Peppa Pig?!

Da Unamammapsicoterapeuta

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Il cartone animato in primis, i giocattoli, gli accessori (dai cappelli agli ombrelli), le magliette, da qualche parte uscirà anche la cameretta ed il bidet di Peppa Pig, feste e torte di compleanno rigorosamente a tema, oramai siamo invase da questa buffa maialina, il suo mondo è entrato in tutte le case abitate o frequentate da bambini.

Io inizio a vederne qualche puntata insieme alla cucciola che sembra interessata a Peppa, se pur non ne sia ancora diventata fan accanita. Sinceramente l’ho guardata con sospetto di fronte a quei “stupido papà pasticcione”, i suoi continui grugniti e i ruttini, incuriosita e allo stesso tempo perplessa perché non riesco a capire che cosa abbia di così tanto speciale la nostra Peppa.

I cartoni della mia infanzia erano tanto diversi, ma forse negli anni 90’ non esistevano serie per i più piccoli. Quanta nostalgia di “Candy, Candy”, “Lovely Sara”, “Anna dai capelli rossi”, “Milly un giorno dopo l’altro”, “Il magico mondo di Gigì”, “Magica Emy”, “Creamy”, “Juny peperina inventa tutto”, “Holly e Bengj”, “Mila e Shiro”, “Yattaman”, “Occhi di gatto”, “Pollon”, “Georgie”, “Kiss me Licia”, “Memole”…tutti senza genitori o con gravi tragedie in atto, per favorire il famoso processo di “separazione” dalle figure genitoriali. Le loro sigle indimenticabili sono impresse nel DNA della nostra generazione e tuttora vado a rivederle su youtube per risentire il profumo della mia infanzia, i ricordi dei litigi con mio fratellino per il cartone da seguire, i sogni sulle magie, i deliri di onnipotenza, le lacrime da crocerossina, l’eccitazione della risoluzione del problema ed il tanto amato lieto fine.

Adesso è un’altra cosa, la generazione è cambiata ed anche i cartoni. Devo dire che RAI Yoyo non è niente male (a piccole dosi per i bambini e per riprendere fiato i genitori), anzi lo reputo proprio ben pensato per i più piccoli; con la “Pimpa” ed il suo magico mondo di oggetti ed esseri viventi che si umanizzano, con i “Barbapapà” che si trasformano dimostrando grande capacità di problem solving, con “Shaun the sheep” e la sua simpatica sigla, con “Timmy” che mi fa venire il mal di testa con i suoi belati, ma alla cucciola piace un sacco, con “L’Ape Maia” e la sua predisposizione all’aiuto del prossimo. Poi c’è “PEPPA PIG”, la protagonista indiscussa per la fascia 3-5 anni (sembra che coinvolga un range anche più ampio dai 18 mesi ai 10 anni).

Ma che cosa ha di così tanto speciale questo maialino? Ho provato a coglierne qualche elemento saliente che possa giustificare questo innamoramento di massa:

  • il cartone è dalla parte dei bambini, il punto di vista del racconto è quello di Peppa ed infatti è lei che si presenta “Io sono Peppa Pig” e presenta tutta la sua famiglia; il papà e la mamma non hanno un nome, così come il nonno e la nonna, proprio perché è Peppa a chiamarli secondo il suo punto di vista;
  • gli episodi sono corti e quindi rispettano il tempo di concentrazione dei bambini che la seguono;
  • la voce fuori campo spiega con chiarezza e semplicità quello che succede, con frasi corte che contengono sempre soggetto ed azione;
  • la grafica è molto lineare, bidimensionale, nel rispetto della prospettiva con la quale i bambini di quell’età guardano il mondo;
  • i luoghi in cui si svolgono le azioni dei personaggi sono riconoscibili perché si ripetono (tutte le case sono sul cucuzzolo di una collina) e sono familiari ai bambini (la casa, la scuola, il parco giochi, la piscina);
  • la sigla è orecchiabile e riconoscibile a miglia di distanza;
  • i personaggi sono dei maialini antropomorfizzati, infatti sembrano degli umani;
  • i personaggi fanno cose per le quali noi genitori storciamo spesso il naso (es. ruttare a piacimento, saltare nelle pozzanghere di fango);
  • gli episodi finiscono sempre in grosse e grasse risate, tanto da scompisciarsi per terra tutti insieme;
  • il tempo è condensato, per cui in una puntata si svolge un’intera giornata (come la percezione del tempo dei bambini).

In base a queste caratteristiche, direi che si tratta di un cartone animato studiato nei particolari, dove niente è lasciato al caso, eppure credo che la vera magia di Peppa Pig, il motivo per cui entra nel cuore dei bambini, è un unico altro elemento fondamentale che la contraddistingue da qualsiasi altro cartone animato: la sua FAMIGLIA PIG (moderna e affettiva).

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Peppa ha due genitori che si prendono cura di lei e del suo fratellino, presenti e disponibili, attenti ai bisogni affettivi dei propri figli, non solo alle regole del quotidiano (che vengono spiegate brevemente e in maniera chiara e ferma, direi assertiva ed autorevole). Mamma e Papà Pig passano tantissimo tempo con i loro figli e per questo, agli occhi dei loro bambini, sembra quasi che non lavorino (tanto che Peppa ce li racconta poco a lavoro), li coinvolgono nelle varie attività, partecipano ai loro giochi, spiegano tutto con grande disponibilità, incredibilmente imperfetti e pasticcioni, sono dei grandi ottimisti perché riescono a trovare sempre il risvolto positivo della giornata, tanto da finire sempre in sonore risate. Attorno alla famiglia nucleare ruotano due nonni Pig, simpaticissimi, che giocano con i nipotini e fanno le cose da nonni (non da baby-sitter), la maestra Madame Gazzella gentile ed attenta, gli amichetti tutti diversi ed ognuno con le sue particolarità a dimostrazione del fatto che la diversità è un valore aggiunto (Suzy pecora, Rebecca Coniglio, Danny Cane, ecc.), e la Signora Coniglio che fa tantissimi lavori, ma è una figura familiare.

Quindi eccolo il segreto, Peppa Pig ha una FAMIGLIA affettuosa e presente, quella che tutti i bambini desiderano e alla quale hanno diritto. Il processo di “separazione” dalla famiglia viene accompagnato dalle figure genitoriali, ma su questo punto devo ancora riflettere seguendo ben bene tutti gli episodi.

Certo rimane qualche la riserva in merito alle espressioni “stupidino” o “stupidina” se pur dette in maniera scherzosa, ai ruttini volanti, al rotolarsi nel fango, ma loro sono pur sempre dei maialini e con un bel paio di galosce anche ai bambini può essere permesso di saltare le pozzanghere. Tutto sommato devo dire che Peppa è una cinquenne simpaticona e pur rimpiangendo le lacrime versate per le tragedie di Candy e Sara, la promuovo a pieni voti.

Voi che cosa ne pensate? Peppa ha già invaso casa vostra?


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