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Perche’ rovinarsi la vita?

Creato il 08 maggio 2011 da Speradisole

PERCHE’ ROVINARSI LA VITA?La fretta è diventata la padrona della nostra vita. La continua voglia di fare presto, alla fine ci fa perdere anche il punto di vista della meta da raggiungere.

Mi trovavo in coda all’ufficio postale del mio quartiere, ufficio sempre pieno, tanto che la coda si allunga persino fuori, in strada.

Lo so che devo aspettare e mi armo di pazienza.   Ci sono persone anziane che ritirano la pensione, altre che sbrigano faccende, per me oscure, che richiedono tempo,  altre che fanno “presto”. Un’umanità quotidiana.

Gli sportelli aperti erano due su tre, non male, e le persone dietro lo sportello pazienti ed efficienti.  

Però, come sempre succede in quell’ufficio,  uno dei terminali, questa volta quello dello sportello di mezzo, comincia a non funzionare bene. Spessissimo si blocca, la carta si inceppa, il video rimane nero.

Se poi qualcuno usa il bancomat per pagare,  quel “coso” dove si spingono i tasti per il pin, non accetta niente,  solo dopo un passa e ripassa finalmente  funziona.

Normale quotidianità. Vedere l’impiegata che si alza, solleva tutti i macchinari alla ricerca, magari, di una semplice spina non bene infilata. Ma no tutto apparentemente è a posto, ma non funziona. Solamente è tutta roba vecchia, di mezzo secolo fa, e non ce la fa più a reggere i ritmi veloci.

Come un organismo umano, per legge della natura si deve calmare. Andare più adagio.

Ma intanto la fila si allunga i brontolii si alzano, diventano vere e proprie rimostranze.

Mi sono detta che in fondo è poco male, ho tempo e aspetto il mio turno, senza brontolare, osservando però la gente vicino a me. 

Tutti a lamentarsi vigorosamente, a protestare per la preziosità del tempo che si perde. Tutto tempo perso durante il quale, invece, si possono fare un sacco di cose.

E se la prendono con l’impiegata che, davvero coi nervi scoperti, sta cercando di fare il possibile per far funzionare i macchinari. Non è colpa sua se non funzionano. Ma nessuno capisce.

Tutti abbiamo fretta,  ci stanchiamo di aspettare e così “ci roviniamo la giornata”.

Non ci rendiamo conto  che l’intera nostra esperienza di vita quotidiana ha finito  per essere calibrata sui canoni della velocità, divenuta principale sinonimo di efficienza.

Cerchiamo di svolgere la nostra attività nel turbinio di un vortice continuo, con impressionante rapidità.  Ma la troppa fretta e la troppa velocità si legano anche all’impazienza, all’irritabilità e irrimediabilmente allo stress fisico e psichico.

Allora ricorriamo magari ai farmaci e non pensiamo che, solamente se prendessimo con maggior lentezza la nostra vita, forse saremmo più sereni e meno tristi.

Per questo amo la “lentezza” intesa come calma, buonumore, senso del tempo senza orologio, nel rispetto dei doveri, ma anche nel rispetto dei miei diritti. 

Il diritto di una vita semplice,  senza fretta. Mi piace vivere pienamente gli istanti presenti, riflettere su quanto sta accadendo attorno a me. Nella fretta si perde il tempo, che deve essere recuperato nella calma.



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