Baciamano: bacio del dorso della mano in segno di devozione, rispetto, galanteria. Così riportano i dizionari. Il baciamano consiste nel prendere e “baciare” la mano delle dame: l’uomo prende la mano destra della donna, senza alzarla la avvicina alle proprie labbra e, nel contempo, si inchina leggermente. Quindi lascia la mano. Le labbra non devono toccare la mano, ma semplicemente sfiorarla, salvi rapporti di particolare intimità. Ciò comunque non dovrà mai avvenire in pubblico.
Quest’uso, ormai tramontato, è rimasto soltanto in una forma cerimoniosa: si bacia la mano ai cardinali, ai vescovi, agli arcivescovi, ad una Madre superiora. Però è molto amabile e reverente baciare la mano di una vecchia signora. Nel mondo islamico “il baciare la mano di un sapiente -nell’Islam – non ha alcun valore di venerazione o sottomissione religiosa, perché è presente nella Sunnah come atto che nulla ha a che fare con ciò, ma semmai con amore e rispetto, e tutt’ora quando viene praticato non vi è alcuna idea di “venerare” qualcuno; precisamente come nella Sunnah, dalla quale prendiamo anche il modo per esprimere il nostro amore e rispetto ai sapienti ed ai maestri” (Discussioni sull’Islam)
Tra le categorie elencate non figura il baciamano a dittatori, almeno che questi non sia un cardinale, un vescovo, un arcivescovo, una Madre superiora o una vecchia signora che conobbe l’entrata in società quando regnava re Sciaboletta. Com’è dunque saltato in mente al Cavaliere senza remore di baciare la mano di Muammar Gheddafi? Che l’abbia scambiato per una madre superiore o per una donna meritevole di galanteria? Non avrà per caso visto nel raìs un sapiente che merita amore e rispetto? Nessuno gli ha ricordato che il colonnello è “il nemico numero uno” degli Usa dagli anni Ottanta e che gli Usa sono alleati dell’Italia da qualche anno? Non dovrà, spero, il baciamano in questione essere letto come segno di rispetto, riverenza e sottomissione?