Per noia, per stanchezza, per riprendere lo stato di vigilanza, per ossigenare il sangue e per molto altro. Gli sbadigli, visti in quest’ottica, spiegano l’effetto determinato dall’azione ma non vengono spiegate le cause.
E’ un’azione che ognuno di noi compie ogni giorni, delle volte senza nemmeno rendersene conto ma, soprattutto, senza conoscerne i motivi.
Perché facciamo gli sbadigli?
Gli sbadigli sono una richiesta formulata dal corpo che, in un particolare momento, ha bisogno di più ossigeno del normale per completare qualche funzione, come ad esempio la digestione. Ecco che allora spalanchiamo la bocca, con espressioni particolarmente buffe, e inspiriamo una maggiore quantità di ossigeno. Se non è sufficiente, gli sbadigli si ripetono. Normalmente avvengono nei momenti in cui siamo rilassati e in assenza di attività fisica.
Gli sbadigli durano, in media, sei secondi e permettono di attivare la circolazione e rilassare i muscoli, in parte sono involontari ma possono essere anche indotti. Per esempio quando si corre il rischio di addormentarsi e non sarebbe il caso di farlo, gli sbadigli combattono il sonno “scrollando” il corpo. Servono per resistere alla fame, l’ossigeno introdotto produce energia per compensare la carenza di energie.
Sbadigliare aiuta anche a calmare il dolore perché, sempre l’aumento di ossigeno nel sangue, fa “distrarre” e le energie risparmiate si usano per produrre sostanze che il nostro organismo produce per calmare il dolore. In ultimo, lo sbadiglio aumenta le capacità percettive e risveglia i sensori del piacere.
Quando vediamo qualcuno che sbadiglia, siamo contagiati e vogliamo sbadigliare? E’ vero, lo sbadiglio è contagioso ma non ci sono spiegazioni scientifiche a riguardo. Potrebbe essere solo un tentativo d’imitazione cercando lo stesso benessere che prova la persona che stiamo guardando.
Sapevate dell’importanza degli sbadigli? A domani, con una nuova curiosità!