Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone.
Molte persone, io una di loro, viaggiano per fuggire da qualche problema che l’affligge. Un amore finito, un lavoro che non da più gli stimoli desiderati, un problema di salute e molti altri ancora, l’elenco potrebbe essere infinito. Pensandoci bene, perché l’uomo ha questo bisogno di viaggiare?
Spesso si dice che viaggiare far crescere lo spirito e la mente, ma è vero?
Nel mio ultimo viaggio nei paesi baltici ho avuto modo di pensare, 13 giorni in solitaria ti danno tanto tempo da dedicare alla riflessione, al perché di un viaggio. Ho incontrato molti viaggiatori, spesso studenti, e tutti che cercavano qualcosa nel viaggio. Chi un amore che duri solo poche ore, chi un’avventura da ricordare quando si è anziani e chi, voleva solo vedere cose diverse.
Ma tutti questi motivi sono veramente ciò che ci spinge a viaggiare?
Tre anni fa ho iniziato a girare per il mondo un po’ per noia, qui a casa non avevo nessun tipo di stimolazione e mi stavo chiudendo in me stesso. Mi sentivo chiuso dentro le quattro mura domestiche. Volevo essere libero, volevo imparare ad essere intraprendente, volevo capire se ero pronto a lasciare il nido fatto di sicurezze. Il viaggio mi ha regalato gran parte di quello che cercavo, ma realmente ancora oggi non so cosa cerco nel viaggiare.
Voglio curare la mia anima?
Voglio migliorare quelle parte del mio carattere che sono state sempre deboli?
Prima di prendere uno zaino e lasciare famiglia e amici ( le cose più importanti della vita, non lo dimenticate mai ) dovremmo fare un bel questionario. Rispondendo sinceramente a tutte le domande. Partire per scappare dai nostri problemi non serve. Ci condizionerebbero troppo il viaggio e soprattutto al nostro rientro staranno lì che ci aspettano. Il mio consiglio, ora l’ho capito, è quello di partire con la mente libera. Allora si che vi godrete il viaggio e sicuramente troverete quello di cui avete bisogno. La filosofia del viaggio è diversa da quella di una vacanza. La vacanza è un desiderio temporaneo per scaricare lo stress di un anno di lavoro e di ricaricarsi pronti per essere produttivi di nuovo, in una civiltà moderna che ha venduto lo spirito del proprio io al materialismo. Un viaggio non è una vacanza, il viaggio è qualcosa che si fa per sé stessi e che non conosce la parola tempo.
Spesso si viaggia soli, raramente con amici. Perché? Perché quello che si desidera avere in un viaggio non è curare temporaneamente lo stress, ma è trovare la serenità e la tranquillità con il mondo che lo circonda. Ecco perché il gap year nella cultura nord americana e soprattutto quella asiatica è visto come una bella esperienza degna di essere menzionata sul proprio curriculum vitae. Non sto dicendo di prendere lo zaino e partire, non voglio spronarvi a partire, anche se in passato qualche volta l’ho fatto. Vi voglio far riflettere sul perché sentite la necessità di viaggiare, tutto qui.
Dopo tre anni di viaggi, di conoscenze, di emozioni vissute ho scoperto perché viaggio, me l’ha detto come spesso succede la persona che meno ti aspetti, la persona che hai fatto uscire e rientrare tante volte nella tua vita. Perché la vita è come una strada… c’è sempre un incrocio. Ed ecco che qualche giorno fa con una email mi ha illuminato:
I tuoi progetti di viaggio sono nati per ritrovare te stesso e se ti ho appoggiato tanto è perchè ho sempre creduto fortemente che potessero essere una cura.
E’ forse è vero il viaggio per me era una cura, e lo è ancora, come Tiziano Terzani nel libro “un altro giro di giostra” sto cercando la cura per la mia anima, non per il cancro però.
Voi perché sentite il bisogno e la necessità di viaggiare?
Enjoy your trip