Perché sono fan di pagine Facebook a cui non ho messo il like?

Creato il 21 novembre 2013 da Alessandrodiele

Nel corso di questo mese su Facebook si sta verificando sempre più spesso un fenomeno abbastanza inquietante e segnalato da varie persone su forum e blog di settore. Chi possiede un account personale spesso si ritrova a essere fan di pagine che non aveva mai visto prima e a cui quindi non aveva concesso il proprio “mi piace” volontario. Sono pagine di varia natura che hanno in comune due cose: sono state aperte nel corso dell’ultimo mese e nei commenti ai post c’è un stuolo di lamentele di utenti ignari che se le sono ritrovate tra i like senza volerlo.

In un primo tempo, su segnalazione di alcuni di questi utenti, avevo creduto che si trattasse di pagine che avevano già ottenuto numerosi like con titoli e argomenti diversi e che in qualche modo erano riuscite a bypassare la regola di Facebook che impedisce a chi ha più di 200 fan di cambiare nome alla pagina. Questo non spiegava però la post-datazione della data di apertura.

Più recentemente, ho trovato sul web segnalazioni un po’ più specifiche sulle possibili cause di questo fenomeno che funesta Facebook periodicamente e per i più svariati motivi.

1) Non dovrebbe trattarsi di un virus, ma una scansione non fa mai male

Scansioni anti-virus di chi lamenta il proliferare di like indesiderati non hanno scovato nulla di sospetto. Oltretutto, il fenomeno accade su tutti i sistemi operativi e indifferentemente dal browser normalmente utilizzato per navigare. Ovviamente, se accadono movimenti sospetti sui vostri profili, fare una bella scansione antivirus e antimalware per escludere eventuali infezioni e cavalli di Troia non è un’idea peregrina. E anche modificare la propria password potrebbe essere un rimedio da prendere in considerazione.

«È lupus!»

2) Verificare le estensioni del proprio browser

Non va esclusa la possibilità che la causa del fenomeno sia una delle estensioni del proprio browser. L’esempio che riporto riguarda un’infornata di like indesiderati segnalata da molti all’inizio dell’anno. In quel caso, tra le altre cose, una volta tolto il “like” a una pagina indesiderata, nel giro di poco tempo esso ricompariva magicamente. Il problema era una falsa estensione Adobe Flash Player 11 per Google Chrome (tenete conto che su Chrome Flash è integrato naturalmente, senza bisogno di estensioni), dietro la quale, come si può leggere in questo articolo in inglese, si nascondeva in realtà un malware creato ad hoc.

3) Verificare le proprie applicazioni di Facebook

Un’altra possibilità è che la causa sia una delle applicazioni che abbiamo installato (magari inavvertitamente) su Facebook. È il caso dunque di fare un salto sulla pagina delle applicazioni e cancellare quelle che non usiamo più o di cui non siamo sicuri.

4) Tu chiamalo, se vuoi: likejacking

Il clickjacking è una tecnica informatica che sfrutta le vulnerabilità di Javascript per far compiere agli utenti delle azioni diverse da quelle dichiarate. Declinato in salsa Facebook, la pratica prende il nome di likejacking. Banalmente: sono su un sito in cui voglio vedere lo streaming di un video, clicco per sbaglio un banner pubblicitario o magari clicco su un punto vuoto dello sfondo e senza saperlo ho messo “mi piace” a una pagina Facebook.

Da questo punto di vista, l’unica soluzione è stare attenti ai siti che frequentiamo e soprattutto valutare bene i link che sono condivisi dai nostri contatti prima di cliccarci sopra: se per esempio siete su Facebook e una delle vostre amiche ha condiviso la pagina “Raffaella Fico foto pazzesca si vede tutto” o “Elisabetta Gregoraci come non l’avete mai vista”, il mio consiglio è di non aprirlo proprio, quel link.

Tipo…

Ci sono anche alcuni tool ed estensioni dei browser che dovrebbero segnalare la presenza di javascript e iframe nascosti nelle pagine che state visitando, ma personalmente non ne ho mai provato nessuno, quindi non mi sbilancio a consigliarvene.

Nota: alcuni siti segnalano che il problema potrebbe anche dipendere da un bug dell’applicazione Facebook di Android che favorisce il fenomeno del likejacking proprio mentre si utilizza la app, ma non ho trovato fonti certe e attendibili che confermino questa ipotesi.

Ma cosa ci troverete in tutti questi like?

Approfitto della questione “tecnica” emersa in questa occasione per fare una precisazione più legata ai temi del social media marketing e del community managment. Oggi come oggi la “compravendita” dei likes è un classico. Chi si rivolge alle agenzie per la gestione o l’apertura della proprie pagine social valuta l’efficacia del loro operato solo sulla base del numero dei like o dei follower che riecono a raccimolare. Al punto che molte “agenzie” (e qui metto le virgolette, che sono d’obbligo) ricorrono a trucchi spregevoli come quelli riportati qua sopra anziché fare un serio lavoro strategico.

Ora, ve lo dico nel modo più chiaro possibile, in modo da non essere frainteso: il numero dei like di una pagina Facebook, preso di per sé, non conta nulla. L’efficacia di una pagina Facebook (ma potremmo dire in generale di un qualunque profilo social) si misura sulla base dell’interazione che riesce a creare con l’utente, della comunità che riesce a generare intorno a un brand. E i like migliori, in questa ottica, non sono certo quelli finti o forzati, ma quelli che si guadagnano naturalmente, motivati da un reale interesse per gli argomenti trattati e dalla volontà di partecipare in prima persona e dire la loro.


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